Gaza, petizione dipendenti Leonardo di Grottaglie: "Stop armi ad Israele, basta esser complici dei crimini", raggiunte più di 17mila firme

Si intitola "Non in mio nome, non con il mio lavoro" ed oltre a lanciare un messaggio chiaro ha anche lo scopo di sensibilizzare sul tema dell'esportazione di armi verso Israele. Un tema che è spesso tornato alla ribalta in questi due anni di genocidio

I dipendenti di Leonardo di Grottaglie, comune della provincia di Taranto, hanno lanciato una petizione per chiedere lo stop alla vendita di armi ad Israele. Una petizione "aperta a tutta la popolazione civile" come si legge su Change. "Richiesta di stop immediato di forniture belliche destinate ad Israele da parte di Leonardo S.p.A. e società controllate, inclusi tutti gli accordi esistenti e gli articoli dual-use, nonché la sospensione di tutti gli accordi commerciali e le relazioni di investimento con istituzioni israeliane, start-up, università ed enti di ricerca direttamente o indirettamente coinvolti nelle operazioni militari israeliane contro la popolazione palestinese". La petizione ha raggiunto più di 17mila firme, e si avvicina alle 18mila.

Gaza, petizione dipendenti Leonardo di Grottaglie: "Stop armi ad Israele, basta esser complici dei crimini"

Le mobilitazioni per Gaza continuano, e questa volta è una petizione lanciata dai dipendenti di Leonardo di Grottaglie a far parlare di sè. Si intitola "Non in mio nome, non con il mio lavoro" ed oltre a lanciare un messaggio chiaro ha anche lo scopo di sensibilizzare sul tema dell'esportazione di armi verso Israele. Un tema che è spesso tornato alla ribalta in questi due anni di genocidio.

Nel testo dell'appello i firmatari spiegano che "il genocidio e la pulizia etnica in corso in Palestina, perpetrati da Israele nei confronti della popolazione palestinese, sono un crimine oggettivo ed innegabile, consumato sotto gli occhi indignati di tutto il mondo. In questo drammatico contesto, Leonardo S.p.A., tra i principali produttori europei di armamenti, garantisce la fornitura di sistemi d’arma e tecnologie militari allo Stato di Israele".

Leonardo "mantiene solidi rapporti commerciali e di cooperazione militare con Israele, contribuendo di fatto alla prosecuzione delle operazioni belliche che colpiscono sistematicamente la popolazione civile palestinese, priva di ogni capacità di difesa, in evidente violazione del diritto internazionale umanitario". Un testo lunghissimo quello dei dipendenti, che citano anche le conclusioni della commissione d'inchiesta Onu, che ha di fatto illustrato come a Gaza si stia perpetrando un genocidio. 

Per questo motivo, i firmatari chiedono "che Leonardo sospenda immediatamente tutti gli accordi commerciali e le relazioni di investimento con istituzioni israeliane, start-up, università e enti di ricerca". I dipendenti rifiutano "fermamente di essere complici nelle violazioni dei diritti umani e nei crimini internazionali, rifiutiamo che i nostri atti e che il nostro ingegno possa contribuire a un’intera economia che guida, fornisce e abilita il genocidio del popolo palestinese".