Garlasco, Savu estradato in Italia da Svizzera pronto a testimoniare: "Chiara Poggi uccisa perché sapeva troppo su Santuario della Bozzola"
Il romeno estradato dalla Svizzera sostiene di conoscere legami tra il delitto di Chiara Poggi e il santuario della Madonna della Bozzola. La Procura di Pavia valuta di interrogarlo
Nuova testimonianza in vista per il caso Garlasco. Il cittadino rumeno Flavius Savu è stato estradato dalla Svizzera all'Italia dopo aver commesso piccoli crimini, ma si è detto felice di essere stato trasferito qui per "raccontare quello che sa sul Santuario della Madonna della Bozzola", che secondo lui sta alla base dell'omicidio di Chiara Poggi.
Garlasco, Savu estradato in Italia da Svizzera pronto a testimoniare: "Chiara Poggi uccisa perché sapeva troppo su Santuario della Bozzola"
Potrebbe arrivare una svolta inattesa nel delitto di Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Flavius Alexa Savu, 43 anni, cittadino rumeno appena estradato dalla Svizzera, ha raccontato al suo legale una versione che – secondo lui – collegherebbe il delitto al Santuario della Madonna della Bozzola, già al centro di vicende giudiziarie.
Savu, detenuto nel carcere di Torre del Gallo a Pavia dopo una condanna definitiva a cinque anni per estorsione a sfondo sessuale ai danni dell’ex rettore del santuario, sostiene di possedere informazioni cruciali. “Il suo racconto mi ha sbalordito, è coerente e dettagliato”, ha dichiarato l’avvocato Francesco Grittini, che lo ha interrogato per oltre due ore: “Mi ha fatto cambiare idea su molte cose. È pronto a dire tutto ai magistrati”.
Il legale ha confermato che la Procura di Pavia potrebbe presto convocarlo come persona informata sui fatti, mentre proseguono le indagini che vedono Andrea Sempio ancora indagato per omicidio in concorso.
A complicare il quadro c’è anche il nipote di Savu, Cleo Koludra Stefanescu, detenuto a Vigevano per omicidio, che avrebbe consegnato un manoscritto in cui si parla di una ragazza a conoscenza di un “giro di prostituzione e pedofilia” legato alla Bozzola. Secondo il nipote, Chiara Poggi avrebbe scoperto qualcosa di compromettente.
L’ipotesi, definita “sconcertante ma coerente” dallo stesso Grittini, riporta in auge la cosiddetta “pista estera” del delitto di Garlasco: un possibile movente legato a interessi e segreti oltre la cerchia familiare e sentimentale della vittima.
La Procura valuterà ora la credibilità di Savu e dei documenti consegnati. “In un momento in cui si coltivano tante piste, è giusto esplorare anche questa”, conclude il legale. Se le sue parole trovassero riscontri, il caso Poggi potrebbe riaprirsi con scenari del tutto inediti.