Covid, tribunale di Bologna revoca indennizzo assicurativo da 200mila euro a famiglia di uomo morto "per il virus": "Contagio non è infortunio"

La Corte d’appello di Bologna revoca i 200mila euro alla vedova di Parma. Il caso riapre il dibattito sulle tutele post-Covid e le contraddizioni delle scelte istituzionali

La Corte d'Appello di Bologna ha revocato un indennizzo dal valore di 200 mila euro alla famiglia di un uomo di Parma morto "per Covid" nel marzo del 2020. La sentenza in primo grado aveva riconosciuto la somma di denaro alla vedova, dichiarando il contagio da Covid come "infortunio".

Covid, tribunale di Bologna revoca indennizzo assicurativo da 200mila euro a famiglia di uomo morto "per il virus": "Contagio non è infortunio"

Una donna di Parma, madre di due figli, dovrà restituire i 200mila euro ricevuti dall’assicurazione dopo la morte del marito, deceduto nel marzo 2020 a "causa del Covid". La Corte d’appello di Bologna ha ribaltato la decisione del Tribunale di Parma, che in primo grado le aveva dato ragione. Ora, oltre alla restituzione dell’indennizzo, la donna dovrà pagare 24mila euro di spese legali.

Secondo i giudici, il contagio da Covid non può essere considerato un “infortunio”, poiché manca la “causa violenta esterna” prevista dal contratto assicurativo. Una motivazione che appare, per molti, come un cortocircuito normativo: lo Stato aveva infatti riconosciuto il virus come infortunio professionale ai fini dell’Inail, ma non nelle polizze private.

La vicenda mette in luce la confusione giuridica e politica lasciata in eredità dalle misure d’emergenza del 2020. Mentre le istituzioni imponevano lockdown, obblighi e restrizioni appellandosi alla tutela della salute pubblica, le conseguenze economiche e legali per le famiglie colpite sono rimaste sulle loro spalle. Nessun ristoro, nessuna chiarezza normativa, e un apparato burocratico che oggi chiede a una vedova di restituire ciò che le era stato riconosciuto.

"Sono molto triste e amareggiata, non riesco a chiudere questa vicenda. Le spese legali sono una punizione", ha dichiarato la vedova.

Il caso di Parma è solo l’ultimo esempio di come, a distanza di cinque anni dall’inizio dell’emergenza, il sistema istituzionale non abbia ancora saputo offrire risposte coerenti.