Arrestato per stalking Filippo Rebuzzini, figlio del critico fotografico morto: violato più volte divieto di avvicinamento a suo vicino di casa
Nella denuncia del vicino 35enne, finito nel mirino pare per motivi di gelosia, venivano segnalati 2 episodi violenti avvenuti tra via Sammartini e viale Lunigiana, oltre a una serie di messaggi minatori inviati via WhatsApp
È stato arrestato per stalking Filippo Rebuzzini, figlio di Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico di 77 anni morto a Milano lo scorso 17 settembre per cause ancora da chiarire. Nei confronti del 44enne è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare. Recentemente denunciato da un conoscente e suo vicino di casa per stalking, dopo aver negato il consenso al braccialetto elettronico, Rebuzzini avrebbe più volte violato il divieto di avvicinamento. Secondo quanto si è appreso, sarebbe scattato nei confronti di Rebuzzini l'aggravamento della misura, eseguita dalla Polizia di Stato. Il 44enne ora si trova in carcere a Milano.
Arrestato per stalking Filippo Rebuzzini, figlio del critico fotografico morto: violato più volte divieto di avvicinamento a suo vicino di casa
Proseguono intanto le indagini sulla morte del padre, figura di spicco della critica fotografica, sulla quale è stata aperta un’inchiesta tuttora senza indagati. Stando a quanto emerso, la denuncia per stalking sarebbe stata formalizzata dal vicino appena poche ore prima del decesso del critico. A seguito della querela, a Rebuzzini era stato notificato un divieto di avvicinamento al denunciante, che lo aveva accusato di averlo minacciato e persino aggredito fisicamente. Nonostante la misura cautelare, l’uomo avrebbe continuato a contattare la presunta vittima, facendo scattare l’aggravamento del provvedimento e, infine, l’arresto.
Nella denuncia del vicino 35enne, finito nel mirino pare per motivi di gelosia, venivano segnalati 2 episodi violenti avvenuti tra via Sammartini e viale Lunigiana, oltre a una serie di messaggi minatori inviati via WhatsApp. Secondo le informazioni raccolte dagli investigatori, Rebuzzini avrebbe violato le prescrizioni anche con telefonate e sms, ignorando i divieti imposti. Su richiesta della Procura, il gip ha quindi disposto la custodia cautelare in carcere.
Non era il primo episodio di tensione che coinvolgeva il 44enne: lo scorso 29 settembre era stato denunciato dai carabinieri della stazione Garibaldi per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. Dopo aver chiamato il 112 per segnalare lo smarrimento del cellulare, avrebbe insultato e minacciato i militari intervenuti, filmando la scena con un altro smartphone.
Filippo Rebuzzini era stato anche il primo a soccorrere il padre Maurizio, trovato privo di sensi sul ballatoio del suo studio professionale in via Zuretti 2/A. Aveva tentato di rianimarlo, ma il critico era poi deceduto all’ospedale Fatebenefratelli. I medici avevano riscontrato sul collo dell’uomo segni compatibili con uno strangolamento. Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dal pm Maria Cristina Ria, proseguono per far luce sull’aggressione che ha portato alla morte del celebre studioso e fotografo.