Vicenza, scritta “Medici provax assassini” su sede spisal, virostar Bassetti polemico: “Se avessero insultato Kirk ne parlerebbero tutti”
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, si è espresso così in merito alla questione: “Le opinioni si possono esprimere liberamente, ma smettono di essere tali quando prendono la forma di minaccia, per diventare una firma d’inciviltà, posta da esagitati che non sanno nemmeno che il vaccino Covid in Veneto non è mai stato obbligatorio”
Nuova uscita polemica dell’infettivologo genovese Matteo Bassetti. A Vicenza, sulla facciata della sede Spisal (Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) dell’Ulss 8 Berica, sono comparse scritte come “Medici provax assassini, vaccino uguale morte”. Un episodio immediatamente rilanciato sui social dalla virostar Bassetti, che ha definito le frasi un “abominio” e ne ha approfittato per accusare la politica e i media di silenzio e complicità: “Se avessero insultato Kirk ne parlerebbero tutti”.
Vicenza, scritta “Medici provax assassini” su sede spisal, virostar Bassetti polemico: “Se avessero insultato Kirk ne parlerebbero tutti”
“Ora mi aspetto che la politica condanni - senza se e senza ma - questo ennesimo attacco al mondo della medicina e della scienza. Chi non lo farà vuol dire che è complice”, ha dichiarato la virostar Bassetti, trasformando una notizia di cronaca in un nuovo atto del suo personalissimo monologo. In un secondo post, Bassetti ha rincarato la dose: “Se avessero scritto qualche insulto ai politici di casa nostra o Kirk birichino, i media ne avrebbero parlato per mesi, ed il governo avrebbe mandato l'esercito per trovare i responsabili”. E ancora: “In Italia, quando si insultano e minacciano medici e sanitari non frega niente a nessuno”.
Toni esasperati e autoreferenziali, che hanno finito per oscurare il merito della questione. Mentre Bassetti accusa tutti di indifferenza, dal Veneto è arrivata invece una risposta chiara e istituzionale. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha preso posizione con parole equilibrate ma ferme: “Ancora un gesto violento, ancora una volta scritte e minacce contro chi eroga salute e contro i medici, definiti vergognosamente assassini. Così non va”.
Zaia ha poi aggiunto: “Le opinioni si possono esprimere liberamente, ma smettono di essere tali quando prendono la forma di minaccia, per diventare una firma d’inciviltà, posta da esagitati che non sanno nemmeno che il vaccino Covid in Veneto non è mai stato obbligatorio”. Una replica lucida che ridimensiona la retorica vittimista di Bassetti, sempre pronto a vedere complotti e doppi standard.