Agrigento, studenti liceo "Leonardo" sanzionati da preside per aver partecipato a sciopero per Gaza, Cgil: "Violazione dei diritti costituzionali"

Polemiche al liceo Leonardo di Agrigento: la preside sanziona gli studenti che hanno scioperato per Gaza. La Cgil parla di “violazione dei diritti costituzionali”

Gli studenti del liceo scientifico "Leonardo" di Agrigento sono stati sanzionati dalla preside dell'istituto, Patrizia Pilato, per aver partecipato allo sciopero generale per Gaza e per la Global Sumud Flotilla del 3 ottobre. La dirigente scolastica ha giustificato l'atto dicendo che, in quanto figura educativa, vuole insegnare il "rispetto delle regole" con questi provvedimenti. La Cgil invece ha attaccato il provvedimento: "Grave violazione dei diritti costituzionali allo sciopero e alla partecipazione alla vita democratica".

Agrigento, studenti liceo "Leonardo" sanzionati da preside per aver partecipato a sciopero per Gaza, Cgil: "Violazione dei diritti costituzionali"

Scoppia la polemica al liceo scientifico “Leonardo” di Agrigento dopo il provvedimento disciplinare imposto dalla dirigente scolastica Patrizia Pilato contro gli studenti che il 3 ottobre hanno aderito allo sciopero generale per la Palestina e alle iniziative a sostegno della Global Sumud Flotilla. Al loro rientro, i ragazzi hanno trovato una circolare che impone una misura insolita: potranno tornare in classe solo se accompagnati da un genitore.

La comunicazione, diffusa tramite l’app dell’istituto mentre la manifestazione era ancora in corso in città, ha subito acceso la protesta di famiglie, studenti e sindacati. Secondo la dirigente, l’assenza “ingiustificata di massa” di 25 classi giustifica l’applicazione del regolamento interno. Ma la Cgil di Agrigento ha definito il provvedimento “grave e lesivo del diritto costituzionale di sciopero e di libera partecipazione alla vita democratica”.

"Gli studenti, come cittadini, hanno piena legittimità a manifestare per la pace e i diritti umani", ha dichiarato Alfonso Buscemi, segretario provinciale della Cgil. "Chiediamo che la scuola torni a essere un luogo di confronto e crescita critica, non di imposizioni e limitazioni arbitrarie".

Sui social, il dibattito si è infiammato. Molti genitori e cittadini parlano di “provvedimento punitivo e intimidatorio”, mentre altri difendono la dirigente, sostenendo che “la scuola deve insegnare il rispetto delle regole”.

La preside Pilato, già figura nota per incarichi politici nel passato, ha respinto ogni accusa di censura o ideologizzazione: "Il mio operato è guidato unicamente dal rispetto del regolamento e della legalità. La scuola è un’istituzione imparziale che deve garantire il diritto allo studio di tutti".

Nonostante la sua difesa, il caso ha assunto una valenza politica e simbolica. In una fase in cui migliaia di giovani scendono in piazza per chiedere giustizia per Gaza, la sanzione agli studenti di Agrigento appare a molti come un segnale preoccupante sul clima di libertà e dissenso nelle scuole italiane. La richiesta della Cgil e delle famiglie è unanime: ritirare il provvedimento e riaprire il dialogo.