Giro dell’Emilia, comune di Bologna chiede esclusione team israeliano Premier Tech, Li Calzi: “Nulla contro atleti, ma squadra legata a governo”
Di segno opposto la posizione di Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “Come insegnano le Olimpiadi dell’antica Grecia in onore delle quali venivano sospesi i conflitti bellici lo sport deve restare terreno di incontro, competizione leale e rispetto reciproco, non un campo in cui riversare divisioni e contrapposizioni politiche”
Si accende la polemica sul Giro dell’Emilia, la storica corsa ciclistica in programma il prossimo 4 ottobre. L’assessora allo sport del Comune di Bologna, Roberta Li Calzi, ha infatti chiesto l’esclusione del team israeliano Premier Tech: “Non abbiamo nulla contro gli atleti, ma la squadra è legata al governo israeliano”. La posizione del Comune trova appoggio nei Municipi sociali, ma incontra l’opposizione da parte di Fratelli d’Italia.
Giro dell’Emilia, comune di Bologna chiede esclusione team israeliano Premier Tech, Li Calzi: “Nulla contro atleti, ma squadra legata a governo”
“Siamo contrari alla partecipazione di una squadra israeliana al Giro dell’Emilia in un momento come questo, dove il governo di Israele si sta macchiando di gravi crimini contro la popolazione civile nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato Li Calzi. L’assessora ha voluto chiarire che la sua posizione non è contro i singoli ciclisti: “Non è una posizione contro gli atleti, ma non possiamo accettare che una squadra legata a quello stesso governo possa prendere parte ad una manifestazione sportiva, che per sua natura rappresenta valori diametralmente opposti”.
Il pressing per l’esclusione era già stato avanzato dai Municipi sociali bolognesi, che hanno lanciato lo slogan “Bologna come Madrid”, ricordando quanto avvenuto con la Vuelta spagnola. “Se questo – cioè l’esclusione di Israele, ndr – non avverrà bloccheremo il passaggio della squadra israeliana respingendo la loro partecipazione, come è successo alla Vuelta”, hanno annunciato.
Di segno opposto la posizione di Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Come insegnano le Olimpiadi dell’antica Grecia in onore delle quali venivano sospesi i conflitti bellici – ha detto Bignami – lo sport deve restare terreno di incontro, competizione leale e rispetto reciproco, non un campo in cui riversare divisioni e contrapposizioni politiche”.
Per il deputato meloniano, “le dichiarazioni del Comune di Bologna sull’esclusione di una squadra israeliana dal Giro dell’Emilia sono fuori luogo: non si può chiedere a un evento sportivo di farsi carico di dinamiche geopolitiche e conflitti internazionali”. Da qui l’appello a difendere la natura della corsa: “Il Giro dell’Emilia rimanga quello che è sempre stato: una grande festa di sport e di ciclismo”.