Premio giornalistico Colombe d'Oro per la Pace vinto da 3 reporter a Gaza, l'appello di Archivio Disarmo: "Tajani li faccia venire in Italia"

Archivio Disarmo: “Tajani si impegni per garantire i visti ai giornalisti di Gaza premiati con la Colomba d’Oro, simboli di resistenza e pace”. I tre reporter sono Aya Ashour, Fatena Mohanna e Alhassan Selmi

Il Premio giornalistico Colombe d'Oro per la Pace, istituito dall'Archivio del Disarmo, è stata vinto da 3 reporter che operano a GazaAya Ashour, Fatena Mohanna e Alhassan Selmi. La prima è attualmente a Siena grazie a una concessione diplomatica, ma gli altri due sono bloccati nella Striscia. Da qui, l'appello dell'Archivio Disarmo rivolto al ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Li faccia venire in Italia a ritirare il premio".

Premio giornalistico Colombe d'Oro per la Pace vinto da 3 reporter a Gaza, l'appello di Archivio Disarmo: "Tajani li faccia venire in Italia"

Sarà nel segno di Gaza e della Palestina la 41ª edizione del Premio giornalistico Colombe d’Oro per la Pace, istituito da Archivio Disarmo nel 1986. Quest’anno la giuria ha deciso di assegnare il riconoscimento ai giornalisti palestinesi che, a rischio della vita, continuano a documentare la realtà della Striscia sotto assedio.

La cerimonia si terrà a Roma il 18 ottobre e premierà Aya Ashour, già in Italia da giugno, insieme a Fatena Mohanna e Alhassan Selmi, ancora bloccati a Gaza. Proprio la loro assenza rischia di trasformarsi in un ulteriore simbolo della difficoltà di dare voce a chi racconta la tragedia quotidiana palestinese.

Un numero esorbitante di reporter è stato ucciso negli ultimi mesi a Gaza, oltre 140 in modo accertato, forse più di 250 se contiamo i dispersi” ha spiegato Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo. “Si tratta di una strage che non ha precedenti nella storia del giornalismo. È come se si volessero spegnere le voci che denunciano quello che accade”.

Ashour è riuscita a raggiungere Siena grazie a un’eccezionale concessione diplomatica, ma per Fatena Mohanna e Alhassan Selmi la situazione resta drammatica: mancano i visti, i valichi sono chiusi e la burocrazia internazionale ostacola ogni possibilità di uscita. Archivio Disarmo ha avviato una raccolta fondi per sostenere i due giornalisti e le loro famiglie, ma serve un intervento politico.

Da qui l’appello diretto alla Farnesina: “Chiediamo al ministro degli Esteri Antonio Tajani di impegnarsi affinché anche Fatena e Alhassan possano raggiungere Roma il 18 ottobre” ha dichiarato Battistelli. “Aya è qui grazie a uno sforzo corale: ora tocca garantire lo stesso diritto agli altri due colleghi. Non possiamo celebrare un premio alla pace lasciando fuori chi incarna con il proprio lavoro il coraggio di raccontare la verità”.