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Genova, abusi su un traghetto partito dalla Sardegna, “mi ha spinta nella cabina e mi ha violentata”

La ragazza, una diciannovenne che rientrava dalle vacanze, è stata portata in ospedale e sottoposta ad accertamenti. Sulla nave i rilievi della polizia

18 Agosto 2025

Genova, abusi su un traghetto partito dalla Sardegna, “mi ha spinta nella cabina e mi ha violentata”

La porta della cabina era bloccata e non riusciva a entrare, per questo a detto a un uomo che stava passando nel corridoi di darle una mano. La richiesta di aiuto però si è trasformata in un incubo per la passeggera del traghetto Porto Torres-Genova attraccato all’ombra della Lanterna ieri mattina. La donna - una diciannovenne genovese che stava rientrando a casa dopo una vacanza in Sardegna - è stata spinta dentro la cabina dall’uomo - presumibilmente un altro viaggiatore - che aveva fermato. E lì l’ha violentata. Poi lo sconosciuto si è dileguato lasciando la vittima distesa sul pavimento. Era notte inoltrata e la nave stava entrando nel mar Ligure.
Inizialmente la diciannovenne non voleva raccontare nulla, poi per timore di aver subito delle lesioni ha chiesto aiuto al personale. Ed è stato attivato il protocollo che prevede la gestione di situazioni di violenza o di emergenza a bordo. Sono state allertate le forze dell’ordine, che hanno atteso la giovane allo sbarco. Accompagnandola immediatamente al pronto soccorso del Galliera. In ospedale - dopo le prime cure che le avevano prestato a bordo - la ragazza è stata sottoposta ad accertamenti che hanno confermato la presenza di segni sulle gambe e sulla schiena. Compatibili con un abuso. Poi la paziente è stata affidata alla psicologa che ha cercato di farla parlare per superare lo stato di choc per quanto avvenuto. Scopo raggiunto in parte, perché quando la paziente si è trovata davanti gli agenti della polizia - chiamati dalla direzione dell’ospedale - ha declinato l’invito a sporgere denuncia. E senza querela di parte, data la maggiore età, in teoria l’indagine non potrebbe neppure partire.
Siccome la violenza si è consumata a bordo di un traghetto che doveva ripartire, gli accertamenti sono stati svolti ugualmente dagli agenti della polizia di frontiera, in attesa di affidare l’eventuale fascicolo alla squadra mobile, competente in casi come questo. In particolare gli investigatori si sono concentrati nell’analisi della cabina della diciannovenne, per cercare tracce dell’eventuale stupro. La compagnia di navigazione (la Procura, dato che ancora non è stata presentata una denuncia, non ne ha rivelato il nome) invece ha messo a disposizione le immagini della videosorveglianza. Nella speranza che le telecamere abbiamo quantomeno ripreso il passaggio del maniaco. Un lavoro che potrebbe restare fine a sé stesso (se la donna dovesse decidere di non sporgere denuncia), ma che andava comunque fatto perché la vittima potrebbe comunque cambiare idea. Per questo motivo potrebbe essere risentita in giornata, comunque prima che lasci il Galliera.

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