Inchiesta urbanistica, assessore Giancarlo Tancredi si dimette "non per ammissione di colpa, ma per difendersi meglio"

Tancredi formalizzerà le dimissioni il 21 luglio 2025, nello stesso giorno il sindaco di Milano Giuseppe Sala, anche lui indagato nell'inchiesta sull'urbanistica e sugli appalti, parlerà a Palazzo Marino durante il Consiglio comunale

L'assessore della rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi si dimette dopo la richiesta di arresto nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica e sugli appalti a Milano. La scelta è stata presa "non per ammissione di colpa, ma per difendersi meglio". Il 23 luglio 2025, Tancredi dovrà presentarsi davanti al gip per un interrogatorio preventivo, in cui respingerà le accuse di concorso in corruzione, falso e induzione indebita.

Le dimissioni saranno formalizzate lunedì 21 luglio, quando il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, anche lui indagato, andrà a parlare in Consiglio comunale.

Inchiesta urbanistica, assessore Giancarlo Tancredi si dimette

La Procura ha presentato 6 richieste di arresto per diverse figure di spicco nell'ambito dell'urbanistica, tra cui l’imprenditore Manfredi Catella (presidente di Coima) e l’assessore comunale Giancarlo Tancredi. Sono indagate in totale 74 persone, compreso anche l’architetto Stefano Boeri, con accuse che spaziano dalla corruzione all’abuso edilizio.

Domani, 21 luglio, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, anche lui indagato nell'inchiesta sull'urbanistica e gli appalti che sta scuotendo la città, parlerà a Palazzo Marino durante il Consiglio comunale. Da quando è scoppiato il caso, le sue uniche parole sono state: “Trovo allucinante che il sindaco apprenda da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. Si tratta di un metodo inaccettabile”.

Mentre Sala non ha ancora fatto sapere nulla in merito alle possibili dimissioni, Tancredi ha deciso di dimettersi dal suo ruolo di assessore e formalizzerà il suo addio il 21 luglio.

Gli interrogatori preventivi saranno mercoledì 23 luglio. A seguito di questi, il gip deciderà sull’eventuale concessione delle misure cautelari richieste dalla Procura.

A causa dell'inchiesta, 150 cantieri sono attualmente fermi, toccando circa 1.600 appartamenti e coinvolgendo più di 4.500 famiglie.