Garlasco, Chiara Poggi "tentò di chiedere aiuto prima di essere uccisa", schizzo di sangue sulla cornetta del telefono

Un frammento rilevato dai carabinieri del Ris già nel 2007, ma a cui non venne dato molto peso. La vittima potrebbe aver preso in mano la cornetta per chiedere aiuto durante l'aggressione.

Nuovi risvolti in merito al delitto di Garlasco, con Chiara Poggi che avrebbe tentato di chiedere aiuto prima di essere uccisa. Ed il dettaglio che ha portato a questa ricostruzione è uno schizzo di sangue sulla cornetta del telefono fisso di casa. Un frammento rilevato dai carabinieri del Ris già nel 2007, ma a cui non venne dato molto peso. La vittima potrebbe aver preso in mano la cornetta per chiedere aiuto durante l'aggressione. Un disperato tentativo di salvarsi rimasto però tale, in quanto l'aggressore l'avrebbe colpito proprio in quel momento impedendole di parlare. Il killer avrebbe poi riposizionato la cornetta al suo posto, senza accorgersi di aver lasciato quella traccia, che ora potrebbe riaprire tutto.

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Prima di suicidarsi, Michele Bertani aveva lasciato un messaggio criptico sui social: "La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa". Togliendo le maiuscole rimane “a eria' ta elle oe he euno sa”, che tradotto dall’ebraico significa "c’era una ragazza lì che sapeva"

Garlasco, Chiara Poggi "tentò di chiedere aiuto prima di essere uccisa", schizzo di sangue sulla cornetta del telefono

Possibile ennesimo colpo di scena in merito a Garlasco, dopo il ritrovamento del dna di un uomo "ignoto" nella bocca e la tesi secondo cui sulla scena del delitto ci sarebbero state più persone.

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Quello che potrebbe cambiar tutto è una goccia di sangue trovata sulla cornetta del telefono, e rimasta inascoltata per quasi vent'anni. 

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L’avvocato insiste sul valore indiziario della traccia ematica: "Questa macchia è importante perché è indiscutibilmente impossibile che sia arrivata lì con la cornetta sopra. Non c’è lo sgocciolamento"

Secondo le nuove perizie, l’inclinazione della macchia di circa 19 gradi, indicherebbe che la cornetta era sollevata quando il sangue è caduto. A sostenere il peso della scoperta c’è anche Marzio Capra, il consulente della famiglia Poggi, che denuncia come il reperto fosse stato analizzato in modo superficiale all’epoca, forse per il timore di contaminazioni esterne.

Il caso legato al delitto di Garlasco si è riaperto 18 anni dopo la morte di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto 2007, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi e nuovi dettagli sui personaggi coinvolti nel caso, da Stasi alle sorelle Cappa.