Manuel Mastrapasqua, condannato a 27 anni Daniele Rezza, uccise il 31enne con un coltellata per rubare le cuffiette l'11 ottobre scorso
La Procura aveva chiesto una pena più bassa, pari a 20 anni, chiedendo il riconoscimento delle attenuanti generiche
Daniele Rezza è stato condannato a 27 anni di carcere per l’omicidio di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso con una coltellata a Rozzano nella notte tra il 10 e l’11 ottobre scorso. L’aggressione era avvenuta in strada, nei pressi di una fermata del tram, e il movente – secondo la ricostruzione – sarebbe stato il furto di un paio di cuffiette wireless dal valore irrisorio. A emettere la sentenza è stata la Corte d’Assise di Milano.
Manuel Mastrapasqua, condannato a 27 anni Daniele Rezza, uccise il 31enne con un coltellata per rubare le cuffiette l'11 ottobre scorso
La Procura aveva chiesto una pena più bassa, pari a 20 anni, escludendo le aggravanti contestate inizialmente – i motivi abietti e futili, oltre al nesso tra omicidio e rapina – e chiedendo il riconoscimento delle attenuanti generiche. I giudici, però, hanno deciso diversamente, accogliendo solo in parte la richiesta della difesa.
Mastrapasqua stava rientrando a casa dopo un turno in un supermercato quando è stato assalito. “Quando ho visto il ragazzo volevo prendergli tutto: soldi, cellulare, cose che potevo rivendere”, aveva dichiarato Rezza nel corso dell’interrogatorio davanti al gip Domenico Santoro. Dopo l’omicidio, secondo quanto ricostruito, il padre dell’imputato gli avrebbe detto di disfarsi delle cuffie, poi gettate in un cassonetto. Sempre il padre lo avrebbe accompagnato alla stazione di Pieve Emanuele, da dove il 20enne ha preso un treno per Pavia e poi un autobus per Alessandria, dove ha infine deciso di costituirsi.
Nel corso del processo, la difesa ha rinunciato a presentare testimoni e ha chiesto l’acquisizione degli atti. In aula, Rezza ha preso la parola: “Voglio chiedere scusa e perdono alla famiglia per quello che ho fatto, e sono pronto a intraprendere subito un percorso di giustizia riparativa”. Poi ha aggiunto: “Non volevo ucciderlo, volevo solo rapinarlo. Mi sono avvicinato con il coltello per farmi dare quello che aveva, ma lui ha reagito”.
Rezza risulta coinvolto anche in un altro procedimento per un’aggressione con coltello avvenuta a fine giugno 2024 ai danni di un altro giovane, che ha riportato solo lievi ferite.
Durante l’udienza, l’avvocata di parte civile Roberta Minotti, che assiste i familiari di Manuel, ha sottolineato la sproporzione tra la richiesta del pubblico ministero e la gravità del fatto: “Riteniamo che quella chiesta dal pm non sia giustizia”. E ha ricordato la vittima con parole commosse: “Manuel era un bravo ragazzo, educato. È nato prematuro e ha lottato tanto. Ce l’ha fatta. Fino a quando non ha incontrato Daniele Rezza sulla sua strada”.