Villa Pamphilj, il messaggio di Anastasia Trofimova alla madre Tatiana il 2 giugno: "Ho avuto problemi con Rexal", poche ore dopo la morte

"Ho avuto dei problemi con Rexal, ma li stiamo risolvendo". Questo l'ultimo messaggio di Anastasia Trofimova alla madre Tatiana, inviato per mail il 2 giugno scorso. Poche giorni dopo, il 7 giugno, i corpi senza vita della 29enne e della figlia Andromeda sono stati ritrovati all’interno del parco di Villa Pamphilj a Roma, dove vivevano da almeno due settimane. Ad essere accusato dell'omicidio è Rexal Ford, alias Charles Francis Kaufmann, misterioso sceneggiatore californiano con cui Anastasia era sposata.

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La morte di Anastasia risalirebbe alla notte tra il 3 e il 4 giugno, periodo in cui il cellulare di Kaufmann risulta improvvisamente spento

Poche ore dopo quel messaggio, la donna è stata uccisa, forse proprio da Kufmann. Secondo gli inquirenti, l'omicidio sarebbe avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 giugno.

Villa Pamphilj, il messaggio di Anastasia Trofimova alla madre Tatiana il 2 giugno: "Ho avuto problemi con Rexal", poche ore dopo la morte

A ricostruire chi fosse davvero Anastasia è sua madre, Tatiana, che vive a Omsk, in Siberia, dove la giovane era nata e cresciuta. Intervistata da Chi l’ha visto?, la donna ha ripercorso il drammatico percorso della figlia, passata da una carriera promettente in Russia a una vita di invisibilità, isolamento e controllo, fino all’epilogo tragico in Italia.

“Mia figlia lavorava come manager in un'azienda di Mosca, ci sentivamo tutti i giorni”, racconta Tatiana. “Aveva studiato, era laureata. Lavorava nel settore dell'edilizia, si occupava soprattutto di scuole”. Nel 2023, durante una vacanza a Malta, Anastasia conosce Charles Francis Kaufmann. Dopo il suo rientro in Russia, lui inizia a insistere perché si trasferisca. La chiama ogni giorno, la pressa, fino a convincerla. “Alla fine lei lo fece e andò a vivere a Malta”. Da quel momento, dice la madre, i contatti iniziano a diradarsi.

Nel corso del programma è stato mostrato un video in cui Anastasia, con voce affaticata, parla dei suoi progetti e chiede alla madre se i parenti paterni possano accoglierli in Germania: “L’Europa costa cara”, diceva. Tatiana era convinta che la figlia vivesse in affitto, in una stanza nei pressi del Vaticano. “Non ce l’ha mai detto che vivevano per strada. Forse non voleva farci preoccupare”, spiega. Il 24 maggio, in un video, Kaufmann appare mentre mostra soldi e carte di credito. Poi, il silenzio. “Per giorni persi ogni notizia e pensai di rivolgermi alle autorità”, racconta Tatiana. Il 2 giugno riceve una mail: “Mamma, ho avuto problemi con Rexal, ma sto cercando di risolverli”. Dopo quel messaggio, più nulla. Il 5 giugno Tatiana prova ancora a scrivere, ma senza ricevere risposta.

Il 7 giugno vengono ritrovati i corpi, ma Tatiana non ne è ancora informata. Il 9 giugno invia un altro messaggio, ma il cellulare mostra solo una spunta: è spento. Charles Francis Kaufmann è già fuggito in Grecia.

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Nelle due settimane precedenti al delitto, Kaufmann, Anastasia e la piccola Andromeda avevano scelto di vivere dentro Villa Pamphili, il parco più grande della Capitale. Le analisi delle celle telefoniche e dei tabulati confermano la loro presenza continua nel parco, tra i quartieri Aurelio e Monteverde. Di notte dormivano su giacigli di fortuna, mentre di giorno si spostavano verso la zona del mercato di San Silverio, in via Gregorio VII, dove si lavavano e facevano colazione.

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