Estradizione di Kaufmann in Italia, ok dalla corte d’appello greca, sequestrati documenti su 863mila € fondi ministeriali dei film mai prodotti

La Corte d'Appello greca di Larissa ha confermato che Francis Kaufmann, il presunto killer di Villa Pamphili, sarà estradato in Italia nelle prossime settimane. Intanto, la procura di Roma ha acquisito i documenti relativi ai fondi di tax credit da lui ottenuti per i suoi film mai prodotti

La Corte d'Appello di Larissa ha autorizzato l'estradizione in Italia di Francis Kaufmann, accusato di avere ucciso la moglie Anastasia Trofimova e la figlia Andromeda, ritrovate morte a Villa Pamphili il 7 giugno scorso. La richiesta di estradizione è stata avanzata unicamente dalle autorità italiane, nonostante l'uomo sia di nazionalità statunitense e la donna russa. Ora si attende il trasferimento dell'indagato sul territorio nazionale per l'inizio del processo.

Intanto, la procura di Roma ha acquisito i documenti relativi al finanziamento da 863 mila euro di fondi tax credit proveniente dal Ministero della Cultura italiano. Kaufmann, pur avendoli ricevuti, non ha mai prodotto la pellicola del progetto presentato.

Estradizione di Kaufmann in Italia, ok dalla corte d’appello greca, sequestrati documenti su 863mila € fondi ministeriali dei film mai prodotti

È di venerdì 27 giugno l'autorizzazione a procedere con l'estradizione di Charles Francis Kaufmann in Italia. La Corte d'Appello greca di Larissa ha dato il proprio assenso alle autorità tricolori, uniche ad avere richiesto il trasferimento.

Kaufmann, alias Rexal Ford, verrà quindi processato e giudicato in un tribunale italiano per il duplice omicidio della moglie Anastasia Trofimova, 28enne russa, e della figlia di undici mesi Andromeda. I loro corpi sono stati ritrovati nel parco di Villa Pamphili, a Roma, completamente nudi e lontani solo un centinaio di metri. Dai primi rilievi della polizia scientifica, sembrerebbe che le due vittime siano state soffocate a distanza di un paio di giorni l'una dall'altra. Tutti i sospetti ricadono a oggi su Kaufmann che, però, si è sempre dichiarato innocente.

Intanto, la procura di Roma ha acquisito dagli uffici della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura i documenti relativi agli 863 mila euro di fondi in forma di tax credit ottenuti da Kaufmann per la realizzazione di un film, che non è stato mai prodotto.