Bayesian, continua la "maledizione" del veliero, incidente per ingegnere diretto ad un sopralluogo, auto elettrica urta vetture e cappotta
L'ingegnere stava viaggiando su un modello di auto elettrica che avrebbe urtato alcune vetture per poi cappottare e finire la sua corsa a testa in giù
Continua la "maledizione" del Bayesian, il veliero affondato lo scorso 19 agosto 2024 al largo di Porticello. Un ingegnere è rimasto coinvolto in un incidente sulla Statale 113, nel tratto compreso tra Bagheria e Casteldaccia, mentre andava a fare un sopralluogo. L'ingegnere stava viaggiando su un modello di auto elettrica che avrebbe urtato alcune vetture per poi cappottare e finire la sua corsa a testa in giù. Al momento non sono state rese note le cause che hanno portato all'impatto. Alla base potrebbe esserci un guasto all'auto elettrica o un malore improvviso. Secondo altre ricostruzioni invece, è possibile che qualcuno abbia manomesso la vettura.
Bayesian, continua la "maledizione" del veliero, incidente per ingegnere diretto ad un sopralluogo
La "maledizione" del Bayesian continua. Un ingegnere ha riportato delle ferite dopo esser rimasto coinvolto in un incidente con la sua auto elettrica, mentre andava a fare un sopralluogo. L'uomo è stato trasportato all’ospedale Civico di Palermo e le sue condizioni non destano preoccupazione. Dopo il recupero del relitto, affondato a Porticello lo scorso 19 agosto, il Bayesan si trova ora nel porto di Termini Imerese.
Il sub morto
Un mese e mezzo fa, il sub olandese di 39 anni Robcornelis Maria Huijben Uiben era morto durante le operazioni di recupero a causa di un'esplosione avvenuta dalla combinazione di bolle di idrogeno e l'uso della fiamma ossidrica.
L'episodio di oggi ha un tenore ovviamente minore, in quanto l'ingegnere ha riportato solo delle ferite. Tuttavia, le stranezze che coinvolgono il veliero ed il suo naufragio non accennano a diminuire.
Naufragio Bayesian, “casseforti aperte, pc, hard disk e memorie esterne già portate via, servizi segreti all’interno del relitto pochi giorni dopo l’affondamento”
Secondo quanto appreso da ambienti vicini alle indagini, il materiale informatico sensibile – tra cui computer, hard disk e memorie esterne – appartenente a Mike Lynch sarebbe stato rimosso dalle casseforti prima ancora dell’avvio delle operazioni ufficiali di recupero. Un’operazione silenziosa e rapidissima da parte dell’MI6, con cui Lynch aveva legami grazie alla sua azienda Darktrace. Lynch non era un imprenditore qualsiasi. Dopo la discussa vendita di Autonomy, nel 2011, aveva cofondato Darktrace, azienda di cybersecurity che vedeva nel Cda la presenza di ex ufficiali del MI5, del GCHQ e persino membri dei servizi americani e israeliani.