Il tribunale di Genova ha condannato a 6 anni e 6 mesi e 6 anni e 2 mesi di reclusione Tommaso Baldineti e Marco Nebbia, i due pallanuotisti genovesi che all’epoca dei fatti avevano 22 e 24 anni accusati di violenza sessuale di gruppo e il maggiore dei due anche di revenge porn. La pm Gabriella Dotto aveva chiesto rispettivamente 8 anni e 6 mesi e 8 anni e 2 mesi. Le indagini della squadra mobile erano cominciate dopo che una studentessa all’epoca appena maggiorenne aveva presentato denuncia in questura raccontando di essere stata violentata: quella sera – i fatti risalgono all’aprile del 2022 – la ragazza aveva passato la serata in discoteca. “Mi hanno fatto bere molto – aveva raccontato agli investigatori la giovane – poi io sono andata a casa di uno di loro perché quel ragazzo mi piaceva. L’altro invece era fidanzato con una mia amica”.
A casa del ventiquattrenne però si era materializzato un incubo: la ragazza che aveva acconsentito ad avere un rapporto sessuale con il giovane che le piaceva ha visto arrivare in stanza anche l’altro. E i due, nonostante il suo rifiuto, l’hanno costretta trattenendola e prendendola a morsi, a subire rapporti sessuali contro la sua volontà. Per la ragazza che ha subito violenza è stata disposta una provvisionale di cinquantamila euro. Uno dei due aveva filmato tutto con tanto di selfie con la “V” di vittoria. E quando i poliziotti hanno sequestrato i telefonini degli indagati, hanno scoperto che c'erano molti altri video girati anche negli anni precedenti. Uno dei due giovani aveva installato una videocamera nascosta nella stanza da letto con cui riprendeva i rapporti sessuali (consenzienti in questi casi) con le ragazze e li condivideva con l’amico. Almeno venti i filmini hard girati in casa all’insaputa delle partner. Non tutte sono state individuate e solo una di loro si è costituita parte civile. Agli inquirenti e poi a processo aveva spiegato che nel suo caso si era trattato di rapporti consenzienti ma che non sapeva di essere state filmata e in quel caso non avrebbe acconsentito. La ragazza è stata risarcita da uno dei due imputati (l’altro era minorenne all’epoca dei fatti e sarà giudicato per l’accusa di revenge porn davanti al tribunale dei minori) una provvisionale di diecimila euro. I due giovani condannati si erano sempre difesi dicendo che il rapporto sessuale fosse consenziente e presenteranno ricorso in appello dopo il deposito delle motivazioni della sentenza.