Nave bloccata a Dakar dopo sequestro di cocaina, dalla società armatrice Grimaldi incarico a studio legale senegalese per l'assistenza all'equipaggio

Dopo la segnalazione della presenza di borsoni nascosti in una bocca di areazione, ai marittimi sequestrati i passaporti dalle autorità senegalesi

Nave Grande Nigeria bloccata nel porto di Dakar dopo doppio sequestro di cocaina, la società armatrice Grimaldi ha dato incarico ad uno studio legale senegalese di assistere li marittimi, ai quali sono stati ritirati i passaporti. Tra loro anche l'allievo ufficiale di coperta Matteo Muci, 20 anni, al suo primo imbarco per una borsa di studio per meriti scolastici dopo il diploma all'Amerigo Vespucci di Gallipoli. 

A rendere noto il conferimento dell'incarico la stessa società armatrice della Grande Nigeria, precisando di essere in costante contatto con l'Ambasciata italiana a Dakar, per cercare di ridurre i disagi al personale. Il Gruppo Grimaldi, riporta la nota, "ha informato le autorità italiane in merito ad entrambi i ritrovamenti di sostanze stupefacenti".

I sequestri di cocaina

A fine giugno 2019 un mediatore aveva segnalato alle autorità senegalesi la presenza di borsoni contenenti droga nei bagagliai di alcune auto nuove scaricate al porto di Dakar dalla Grande Francia, battente bandiera italiana e con le insegne delle Grimaldi Lines, arrivata dal Brasile. Le autorità avevano quindi passato a setaccio i manifesti di carico di tutte le navi in arrivo dal Sud America, tra cui risultava la Grande Nigeria, partita dal porto di Paranagua, che peraltro trasportava auto nuove da consegnare al medesimo importatore.

La perquisizione sulla Grande Nigeria ha portato al sequestro di 8 quintali di cocaina purissima, trovata in borsoni sistemati nei bagagliai di alcune auto nuove stivate a bordo. 

Dopo gli interrogatori di rito, all'equipaggio erano stati ritirati i passaporti e la nave bloccata in porto, dove è rimasta per quasi 8 mesi peraltro, da quanto è dato sapere, costantemente sotto sorveglianza, fino a quando all'equipaggio, a novembre 2019, non è stato consentito di rientrare. Per manovrare la Grande Nigeria, l'armatore ha quindi inviato un nuovo equipaggio che, durante le consuete operazioni di manutenzione, ha rinvenuto 4 borsoni nascosti in una bocca di areazione, subito segnalati sia alla Grimaldi sia alle autorità locali: dentro ancora cocaina. Le autorità del Senegal hanno quindi ritirato i passaporti ai marittimi e bloccato nuovamente la nave in porto.      

La nota del Gruppo Grimaldi

In una nota alla stampa, la società armatrice tiene a sottolineare di aver "sempre fornito tutte le informazioni disponibili a fronte di richieste dei familiari dei marittimi oggetto di provvedimenti restrittivi in Senegal e tenuto costantemente informato il Comando nave sugli sviluppi della vicenda".

I vertici del Gruppo, conclude la nota, "colgono l'occasione per esprimere il loro apprezzamento alle Autorità italiane, in particolare al Ministero degli Affari esteri e all'Ambasciata italiana in Senegal, oltre che alle associazioni armatoriali a livello nazionale (Confitarma), europeo (Ecsa) e mondiale (Ics), per la loro preziosa assistenza".