Omicidio Martina Carbonaro, la lettera d'amore disperata ad Alessio Tucci: “Ti amerò anche quando non vorrai, voglio invecchiare con te”
Il tono della lettera è quello di chi non solo ama profondamente, ma di chi chiede perdono, si pente, si sottomette
In una lettera d'amore disperata pubblicata sul profilo Facebook di Martina Carbonaro l’1 marzo scorso, la ragazza scrive ad Alessio Tucci, il suo ex fidanzato che è stato arrestato dopo aver confessato l’omicidio. La ragazza gli indirizzava parole forti, di scuse, ma anche dolci e spensierate al tempo stesso, come “ti amerò anche quando non vorrai”, ma anche “voglio invecchiare con te”.
La lettera d'amore disperata ad Alessio Tucci: “Ti amerò anche quando non vorrai, voglio invecchiare con te”
Nella lettera pubblicata su Facebook l’1 marzo, Martina Carbonaro scriveva ad Alessio Tucci: "Caro amore mio, lo so dico sempre le stesso cose ma sai che nonbrava con le parole specialemente con te. Ma nel profondo del mio cuore sto cambiando per te per essere una persona migliore che avrai accanto, per starti accanto giorno dopo giorno, sei la persona che voglio sposare, sei la persona con cui voglio invecchiare. Sei la persona con cui voglio creare una famiglia...".
Il tono è quello di chi non solo ama profondamente, ma di chi chiede perdono, si pente, si sottomette.
"Lo so forse non crederai a queste parole, perché ti ho ferito in passato, lo so bene che ho sbagliato soprattutto a non farti più a credere a me. Ti ho fatto perdere la fiducia in me, ma cercherò di farti fidare di me giorno dopo giorno anche quando avrai paura...".
Martina sembra non scrivere per celebrare un amore corrisposto, ma per cercare di rimetterne insieme i pezzi. Non si scusa in modo diretto, ma si inchina: ammette i suoi errori, chiede fiducia, promette amore eterno.
"Io ti prometto che... ti amerò anche quando nessuno dei due lo farà, anche quando saremo arrabbiato confusi e 'delusi', io ti prometto che ti amerò sempre".
È qui che la lettera smette di essere solo una dichiarazione romantica e si fa inquietante. Quella frase, letta oggi, fa male: non racconta un amore sano, ma una forma di dipendenza emotiva. Un legame totalizzante, che si alimenta anche nel dolore, nell’insicurezza, nella paura dell’abbandono.
La giovane continua: "Inizierei a raccontare del potere dei tuoi occhi di farmi tremare il cuore e l'anima, passerei alla forza del tuo sorriso che magicamente fa passare ogni male, arriverei alla dolcezza del tuo petto su cui mi appoggio per sentire il tuo calore e il tuo cuore...".
Martina idealizza Alessio, lo trasforma in rifugio, medicina, salvezza. Le sue parole traboccano di ammirazione, ma anche di annullamento di sé.
"Potrei parlare della delicatezza e allo stesso tempo della forza delle tue mani... dei tuoi modi di starmi accanto e capirmi anche [...] perché alla fine tu sei entrato nella mia vita con...".