Garlasco, mamma di Stasi: “Quello che sta succedendo dopo 18 anni è un vero schifo, Sempio non voglio sentirlo nemmeno nominare”
La mamma di Alberto Stasi, Elisabetta Ligabò, ha definito un “vero schifo quello che sta succedendo” 18 anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi. Inoltre, dichiara di non voler sentir “nemmeno nominare Sempio”
18 anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, Elisabetta Ligabò, madre di Alberto Stasi, ha rotto il silenzio esprimendo la sua frustrazione di fronte alle nuove piste investigative emerse di recente, in particolare quella che chiama in causa Andrea Sempio, di cui non vuole sentire pronunciare nemmeno il nome. La donna ha dichiarato che “quello che sta succedendo dopo 18 anni è un vero schifo”.
Mamma di Alberto Stasi: “Quello che sta succedendo dopo 18 anni è un vero schifo, Sempio non voglio sentirlo nemmeno nominare”
“Quello che sta venendo fuori è sconvolgente. È uno schifo, mi dispiace usare questa parola. Ma è un vero e puro schifo”, ha dichiarato senza mezzi termini la madre di Stasi, lasciando intendere come le ultime evoluzioni del caso stiano mettendo in discussione le fondamenta del processo che ha portato alla condanna di suo figlio.
Dopo la riapertura del processo, anche Francesco Compagna, legale di Marco Poggi, si è spinto in un commento su quanto sta accadendo: “Non vedo nulla di serio. Mancano soltanto le sette sataniche e i servizi segreti”.
Elisabetta Ligabò non usa giri di parole nemmeno nei confronti del nuovo nome emerso nelle indagini, alla luce della ripresa dell'impronta 33. “Io Andrea Sempio non lo voglio nemmeno sentir nominare. Di lui non parlo, assolutamente”, ha tagliato corto, aggiungendo che il ruolo di alcune figure chiave del passato giudiziario del caso – tra cui l’ex comandante del RIS Luciano Garofano, oggi nel collegio difensivo di Sempio – appare come una “compagnia” che da sempre avrebbe agito contro suo figlio.
Secondo Ligabò, la condanna di Alberto Stasi sarebbe il frutto di un errore giudiziario clamoroso: “Io non me lo spiego un errore così grave, davvero mi sembra incredibile. Credo che questa domanda vada fatta a chi ha condannato mio figlio”, ha osservato con tono di sfida.
Il nodo emotivo resta però quello del rapporto, mai davvero esistito, con la famiglia della vittima. Elisabetta Ligabò ha espresso il desiderio di poter incontrare Rita Preda, madre di Chiara, pur ammettendo di non aver mai provato realmente a contattarla: “Sarei pronta a farlo, ma credo che non vogliano. Vedo che sono sempre molto ostili nei nostri confronti. Io, da parte mia, mi potrei avvicinare, ma da parte loro non c’è questa disponibilità. Cosa faccio? Vado a sbattere contro un muro?”.
Rita Preda, dal canto suo, ha definito “stravaganti” le nuove piste investigative seguite dai magistrati, ribadendo la propria convinzione nella colpevolezza di Stasi. Un giudizio che Elisabetta Ligabò dice di comprendere solo in parte: “Capisco il suo dolore, che è immenso, lo immagino. Però, mi dispiace: non comprendo questa ostilità, questa chiusura”.