08 Maggio 2025
Twitter: Damianodanny1
Sono stati arrestati Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikram, i cugini di Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa nel maggio 2021 a Novellara (Reggio Emilia). I 2, condannati all’ergastolo dalla Corte d’Appello di Bologna lo scorso 18 aprile, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Reggio Emilia e trasferiti nel carcere della Pulce.
L’arresto è arrivato in seguito all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 6 maggio, dopo la richiesta avanzata dalla Procura generale di Bologna. Una misura che si è resa necessaria, secondo i magistrati, per la gravità dei reati e per l’entità della pena inflitta.
La Corte d’Appello ha completamente rovesciato l’esito del processo di primo grado, dove i cugini erano stati assolti per insufficienza di prove. I giudici hanno ora riconosciuto la loro responsabilità nella pianificazione e nell’esecuzione dell’omicidio, aggravato dalla premeditazione e da futili motivi: Saman, infatti, si era opposta a un matrimonio combinato.
Confermati gli ergastoli anche per i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, entrambi estradati dal Pakistan dopo una lunga procedura giudiziaria. La madre era stata arrestata nel maggio 2024 e aveva accettato l’estradizione, mentre il padre era stato consegnato alle autorità italiane nel settembre 2023.
Al centro della vicenda resta Danish Hasnain, zio della vittima, individuato come l’esecutore materiale del delitto. Secondo gli inquirenti, fu lui a strangolare Saman con la complicità dei cugini, incaricati di scavare la fossa nel terreno di un casolare abbandonato. In primo grado era stato condannato a 14 anni, ma in Appello la pena è stata aumentata a 22.
Fu proprio Hasnain a indicare agli investigatori il luogo esatto dove il corpo era stato sepolto. Il cadavere fu ritrovato il 18 novembre 2022, a circa due metri di profondità, a pochi passi dalla casa di famiglia.
Determinanti per le condanne sono state le dichiarazioni del fratello minore di Saman, testimone diretto dell’omicidio. Il ragazzo ha raccontato di aver visto lo zio afferrare la sorella per il collo, mentre i cugini scavavano la buca dove il corpo fu occultato. Intimidito inizialmente dai familiari, ha poi scelto di parlare per rendere giustizia alla sorella.
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