02 Maggio 2025
Fonte: lapresse.it
“Semplicemente vorrei che venisse fuori la verità per tutte quelle persone morte senza nessun rispetto, io rimasi a casa isolato per sei lunghi giorni con febbre che oscillava dai 39’ ai 41’, mentre il mio medico di base continuava a dire di aspettare . Aspettare cosa? Neanche mio padre Salvatore ricevette alcuna cura".
E’ quanto dichiara Gianluca Occhipinti, di Ragusa, uno dei tre parenti di vittime Covid che hanno denunciato alla procura di Roma, insieme alla giornalista Angela Camuso inviata di Fuori dal Coro, gli ex vertici di Ministero e Aifa e alcuni medici di base per l’applicazione del protocollo "Tachipirina e vigile attesa” emanato dal Ministero della Salute, che avrebbe portato secondo l’accusa a un aggravamento irreversibile di questi malati. Come rivelato oggi dal quotidiano La Verità la procura di Roma, destinataria della denuncia, ha deciso d’iscrivere d’ufficio il fascicolo per omicidio colposo e di inviarlo alle procure competenti per il luogo dove i malati non sarebbero stati curati adeguatamente, decidendo che si debba indagare d’ufficio anche su altri sei decessi i cui parenti non hanno denunciato ma i cui casi clinici sono stati analizzati in una relazione peritale medica allegata alla querela. Tra essi il caso di Rosalba Micheletti, deceduta, la cui figlia Manuela Zamboni dichiara: "Credo con tutte le mie forze nella battaglia per la verità che stiamo portando avanti e che senza le inchieste giornalistiche di Angela Camuso, che ha scritto la denuncia raccogliendo tutta la documentazione frutto di un lavoro di anni, non sarebbe stata possibile.. Le cure c'erano” . “Spero di cuore - dichiara l’altra parente che ha denunciato, Viviana Molteni, di Como, che ha perso sua madre Rita Ronchetti - che chi di dovere indaghi sul perché per più di tre anni si sia scelto di intraprendere la strada sbagliata, negando la medicina dell’evidenza e le prove scientifiche. Facciamo tutto questo affinché non accada mai più“.
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