Omicidio Ilaria Sula, l'ex fidanzato filippino Mark Samson confessa: "L'ho accoltellata", ha usato il cellulare e i social di lei per 8 giorni

Il 23enne ha guidato gli inquirenti verso il posto in cui ha gettato il corpo dell'ex fidanzata; ora dovrà rispondere di omicidio volontario e occultamento di cadavere

Mark Samson ha confessato di aver ucciso Ilaria Sula. L'ex fidanzato 23enne deve rispondere ora di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Al termine di un lungo interrogatorio il reo confesso ha dichiarato: "L'ho accoltellata io".

Omicidio Ilaria Sula, l'ex fidanzato filippino Mark Samson confessa: "L'ho accoltellata", ha continuato a usare il cellulare e i social di lei anche dopo averla uccisa

È l'ennesimo caso di femminicidio quello nei confronti di Ilaria Sula, la 22enne studentessa di Statistica alla Sapienza, scomparsa lo scorso 25 marzo dalla sua casa a Roma e trovata morta all'interno di una valigia in una zona boschiva nei pressi di Poli a circa 40 chilometri dalla capitale. L'ex fidanzato di origini filippine Mark Samson ha confessato il delitto: "L'ho accoltellata io", ha dichiarato. Gli inquirenti sono riusciti a risalire ai movimenti di Ilaria Sula e hanno scoperto che la vittima si era spostata dal quartiere San Lorenzo, dove viveva, per andare in via Homs, sempre a Roma, al quartiere Africano dove l'ex fidanzato viveva assieme alla famiglia.

La coppia si era incontrata in un parcheggio vicino la casa del 23enne e lì Samson ha confessato di aver accoltellato più volte l'ex fidanzata, di averla chiusa in una valigia per disfarsi del corpo e di essersi diretto in auto verso i monti Prenestini dove ha gettato la valigia con dentro i resti del cadavere in un'area boschiva alla fine di un dirupo. Le accuse a suo carico sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere: l'ex ragazzo non accettava la fine della relazione con la studentessa 22enne.

Prima di gettare il telefonino di Sula in un tombino però, Samson avrebbe cercato di depistare le indagini continuando a monitorare il cellulare di lei, rispondendo ai messaggi WhatsApp di chi la cercava e postando contenuti sui social. A tradirlo sarebbe stata proprio la continua attività sul cellulare della vittima nonostante gli avvisi di scomparsa della giovane. L'omicida, a seguito dell'interrogatorio, avrebbe poi guidato gli inquirenti verso il posto in cui è stata gettata la valigia contenente i resti della giovane uccisa che sono stati portati all'Istituto di Medicina Legale dell'Università La Sapienza per l'autopsia.