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Delitto di Garlasco, Andrea Sempio di nuovo indagato dopo 18 anni, è l’amico del fratello di Chiara Poggi: concorso in omicidio

L'uomo era già stato indagato ma le accuse erano state archiviate

11 Marzo 2025

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Svolta nel delitto di Garlasco, caso del 13 agosto 2007 riguardante l'omicidio di Chiara Poggi. Dopo 18 anni c'è un nuovo nome nel registro degli indagati, quello di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. L'uomo era già stato al centro delle indagini tra il 2016 e il 2017 per via del Dna ritrovato sotto le unghie di Chiara Poggi ma il tutto poi era stato archiviato. Ora è indagato per concorso in omicidio e dovrà sottoporsi all'esame del Dna.

Delitto di Garlasco, Andrea Sempio di nuovo indagato dopo 18 anni, è l’amico del fratello di Chiara Poggi

All'epoca dei fatti Sempio aveva 19 anni ed era finito al centro delle indagini nel 2016, quando i legali di Alberto Stasi, oggi in carcere per il delitto di Chiara Poggi, le avevano sollecitate sul Dna ritrovato sotto le unghie delle vittima. Le accuse erano state però archiviate nel 2017 dalla procura di Pavia, guidata all'epoca da Mario Venditti. Ora un nuovo avviso di garanzia è stato consegnato ad Andrea Sempio, arrivato per via di una nuova indagine sul Dna portata avanti con tecniche di ultima generazione. Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, è attualmente indagato per concorso in omicidio, con ignoti o con Stasi. 

Mercoledì 12 marzo Sempio dovrà presentarsi ai carabinieri di Milano per il test del Dna mediante tampone ed esame salivare. Gli esami sono stati disposti dal gip di Pavia in maniera coatta, in quanto l'indagato aveva ricevuto settimana scorsa l'informazione di garanzia per sottoporsi ai prelievi del Dna ma aveva negato l'assenso. L'avvocato di Sempio, Massimo Lovati, ha affermato che il suo assistito è "allibito e sconvolto".

Alberto Stasi è attualmente in prigione, condannato a 16 anni per l'omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata. Gli avvocati avevano presentato ricorso per riaprire il caso ma questo era stato negato dalla Cassazione. 

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