10 Dicembre 2024
Che Assad non sia stato esattamente il più amato dai siriani, è cosa risaputa. Il nostro baffettino da sparviero non ha mai applicato con rigore le regole della più elementare convivenza democratica, ma di fatto era l’ultimo blocco contro quella sciagiura franco-americana che fu la Primavera Araba.
Un medioriente debole e nel caos, è ció che un certo occidente ha sempre voluto per mettere più facilmente le zampe sulle risorse naturali e far sue le posizioni strategiche nel mediterraneo.
Assad non c’é più e l’ex jihadista Muhammad al-Jolani è il nuovo leader.
Nessuno ha notato come i militanti di Hayat Tahrir al-Sham siano riusciti a conquistare il Paese senza versare una goccia di sangue? Nessuno si è accorto di come siano entrati serenamente a Damasco quasi con gli applausi dell’esercito?
È una storia credibile? Così come, non impone qualche domanda l’improvviso commento di Erdogan che si è proclamato difensore della libertà della nuova Siria? Sì, un noto dittatore fintamente democratico paladino della libertà: comico, vero?
Altrettanto imbarazzante il dietro front delle truppe russe che, al netto di qualche caccia che ha piroettato in cielo senza sganciare neanche una miccetta, non hanno mosso un dito.
La morale è che gli equilibri in medioriente sono mutati troppo repentinamente, ed è innegabile che dietro ci sia il probabile zampino dello Zio Sam per distrarre Putin dallo scontro in Ucraina.
Washington ci ha abituati a questo e molto altro
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