Chiara Petrolini, scena muta per la 3° volta con gli investigatori: "Non rivela se il primo figlio è nato vivo o morto"

Convocata per far luce sul primo parto, quello del figlio nato il 12 maggio 2023, la ragazza ha fatto ancora scena muta avvalendosi della facoltà di non rispondere

Convocata dagli investigatori per far luce sul primo parto, ossia quello del bambino nato il 12 maggio 2023, Chiara Petrolini fa scena muta per la terza volta in poco tempo. Dunque non ha rivelato se il piccolo è nato vivo o morto, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Chiara Petrolini, scena muta per la 3° volta sul primo figlio

Gli investigatori stanno cercando di ricostruire che cosa sia successo dopo il primo parto. Mentre del secondo bambino si è potuto analizzare il corpicino e scoprire che è nato vivo, del primo purtroppo gli esami sono molto complessi perché dalla buca scavata nel giardino e in cui era stato sepolto il neonato, sono state recuperate solo ossa.

Per la terza volta la ragazza di 22 anni accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere a seguito del ritrovamento di due neonati sepolti nel giardino della sua abitazione a Traversetolo, nella provincia di Parma, è rimasta in silenzio davanti agli investigatori.

Capire che cos'è successo al primo bambino, in particolare se è nato vivo o morto, è dirimente per la posizione di Chiara Petrolini. Infatti le accuse da parte della procura di Parma nei confronti della ventiduenne, ai domiciliari dal 19 settembre, potrebbero aggravarsi o alleggerirsi in base a questo elemento. Accompagnata dal suo avvocato Nicola Tria, la ragazza non ha detto una sola parola, esattamente come ha fatto nel giorno in cui è stata arrestata e anche nei giorni precedenti.

I resti dei due neonati sepolti a Parma

Il primo neonato è stato trovato il 9 agosto scorso dal cane di famiglia, che aveva scavato una buca in giardino quando Chiara, i genitori e il fratello erano appena arrivati a New York per una vacanza di dieci giorni. Quel bambino era stato partorito appena 48 ore prima. I genitori avevano deciso, nonostante la chiamata dei carabinieri, di non ritornare subito in Italia e il padre della ragazza aveva anche chiesto se fosse possibile "trovare la casa libera al loro rientro dopo 10 giorni, perché i ragazzi devono studiare". I resti del bambino nato nel 2023 sono stati scoperti durante le indagini, il 13 settembre.