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Genova, abusava di minori in cambio di costosi regali, arrestato dai carabinieri un sacerdote

Una vittima violentata per la prima volta quando aveva 12 anni. Anche altri ragazzini hanno confermato i tentativi di adescamento e gli approcci sessuali del prete

04 Agosto 2024

Genova, abusava di minori in cambio di costosi regali, arrestato dai carabinieri un sacerdote

Violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata: sono i reati  che hanno portato all'arresto di padre Andrea Melis, 60 anni, prete conosciuto a Genova e attivo proprio nell’ambito dell’educazione dei giovani anche nel savonese. L’indagine, andata avanti per mesi, ha visto l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare della procura da parte dei carabinieri. L’arresto ai domiciliari, questa la misura decisa dalla gip, riguarda solo per il primo reato, gli abusi andati avanti per oltre tre anni su un ragazzino di 12. Sulle altre accuse serviranno ancora indagini. Il prete arrestato, appartenente ai Padri Scolopi, era presidente di Fidae Liguria, la federazione delle scuole cattoliche, oltre che direttore della scuola d’infanzia ed elementare e della fondazione Padre Assarotti in salita San Bartolomeo degli Armeni ma era anche parroco assegnato alla chiesa di Sant’Antonio da Padova a Finale Ligure.

 “Faceva quel che faceva… a me non piaceva ma non gliel’ho mai detto perché mi dava dei soldi”, ha raccontato ai militari dell’Arma la giovane vittima delle ripetute violenze sessuali commesse dei suoi confronti da padre Melis. Aveva conosciuto il parroco in chiesa, dove andava con la famiglia: i rapporti sono andati avanti fino a giugno di quest’anno quando sono stati interrotti dalle indagini che hanno portato alla prima perquisizione a carico del sacerdote. La giovanissima vittima ha detto di non aver subito mai costrizioni e di aver lasciato fare l'uomo perché in cambio riceveva soldi e regali: “almeno cinquemila euro” scrive la gip Milena Catalano, oltre e vestiti, console Nintendo e altri gadget costosi. Gli caricava soldi su una carta prepagata che gli aveva intestato. Sono stati i genitori dell'adolescente a far scattare l’indagine. Fin dall’inizio – siamo nel 2021 – avevano notato la predilezione di Padre Andrea Melis per il loro figlio più piccolo a cui avevano detto di non accettare nulla e di non vederlo da solo.

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