24 Maggio 2024
Fonte Ig siu.elb
Proseguono le indagini sul tentato omicidio dell'influencer Soukaina El Basri. Gli inquirenti hanno arrestato il marito Jonathan Maldonato mentre cercano altre prove della sua colpevolezza. A mettere in allarme la Procura di Biella le versioni contrastanti date dall'uomo. Inizialmente ha parlato di caduta accidentale contro lo spigolo di un mobile per spiegare il foro nel petto di Siu. Poi ha cambiato versione parlando di un'azione autolesionistica della moglie perché depressa.
Maldonato ha dichiarato di aver trovato Soukaina pronta a suicidarsi, di averla disarmata da un oggetto che aveva nelle mani e che non è riuscito ad identificare perché caduto in terra (mai trovato dagli inquirenti). Per difendersi dalle accuse ha aggiunto che mentre chiamava i soccorsi la moglie lo ha convinto a raccontare la versione della caduta accidentale sullo spigolo "perché aveva paura di essere ricoverata in psichiatria". Solo per assecondarla, poi, avrebbe appoggiato la mano sporca di sangue sul mobile. Da qui sarebbe nata la prima versione dei fatti poi modificata.
La Procura non ha trovato riscontri a conferma del racconto di Maldonato ma solo testimonianze di amici della vittima che affermano il contrario. Siu non era depressa né voleva suicidarsi. L'amica dell'influencer Indira Acosta Arismendi ha riferito che "Il marito la perseguitava. Era geloso". Dice che Siu le ha riferito che Jonathan non volesse che sfilasse e che si facesse scattare foto. "Credo le togliesse il cellulare o comunque la costringesse a spegnerlo."
Nelle 25 pagine di decreto di fermo per Jonathan Maldonato ci sono numerosi elementi accusatori nei suoi confronti. A partire dalla denuncia che Siu aveva sporto per maltrattamenti nel mese di maggio 2023, poi ritirata a dicembre dello stesso anno. La donna raccontò che il marito aveva una dipendenza, quella delle scommesse online e che "Quando finisce i suoi soldi li chiede a me, ogni mese".
C'è poi un'altra questione che ha aggravato la posizione di Maldonato. Un cappotto che il 18 maggio - giorno del sequestro della casa in cui è avvenuto il tentato omicidio di Siu - si trovava su una sedia mentre il giorno 20 è stato trovato sul tavolo della cucina. La Procura di Biella ipotizza che l'uomo abbia manomesso i sigilli e sia entrato in casa con un mazzo di chiavi non consegnato ai militari per inquinare le prove. Proprio il 20 maggio, infatti, sembrerebbe sia stata rilevata l'auto dell'uomo parcheggiata vicino all'abitazione per circa un'ora.
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