15 Aprile 2024
FONTE: Lapresse
Emergono nuovi dettagli raccapriccianti sul caso della professoressa 54enne di Pescara che avrebbe fatto sesso con una alunna di 14 anni. A dare corposità alla vicenda sono emerse le chat di WhatsApp e una testimonianza. I fatti incriminati risalgono alla sera di Capodanno del 2022 quando l'insegnate avrebbe mandato un messaggio abbastanza eloquente alla ragazzina: “Quanto ti vorrei qua, mo’ se stavamo assieme ce ne andavamo…”. A seguire un altro ancora: “Se c’è la kiss cam in piazza ci baciamo?“. Quanto ti voglio bene, quanto ti sta bene la maglietta, sei bella, sei bona“. Messaggi che sono finiti nel fascicolo dell'inchiesta della Procura di Pescara, l'accusa è pesante: atti sessuali con minorenne. Assieme alla procedura del codice rosso, è arrivata l’interdizione per un anno dalla scuola assieme al divieto assoluto di contatti con la ragazza.
Convocata in Procura, giovedì 11 aprile, per essere interrogata dai magistrati, l'insegnante si è avvalsa della facoltà di non rispondere, a parlare il suo legale l'avvocato Carla Tiboni: “C’è un crucifige già in atto. Sabato si è verificato un fatto grave contro di lei, per il quale presenterò denuncia”. E poi: “Per ora la prospettiva è solo quella della ragazza. Per fortuna dagli atti emerge altro”. Dalle carte è emerso che l’inchiesta è nata dopo una segnalazione della psicologa della scuola, a cui si era rivolta l’adolescente. “La professoressa mi piaceva tanto come persona ma nel senso che la vedevo come punto di riferimento nel senso di amicizia, non era mia intenzione fare altro insomma”, avrebbe detto la ragazzina. Le avances dell'insegnate si sarebbero fatte sempre più intensificate, con vezzeggiativi abbastanza chiari come “piccola”, “amore” o “tesoro”, inizialmente intesi dalla ragazza come ironici. “Pensavo fosse per ridere. E pure io glielo dicevo, anche perché lei è davvero una bella donna”.
Una "relazione" in piena regola tanto che si sarebbero stati anche degli scambi di regali a San Valentino e Natale con profumi, calze e braccialetti oltre ad un rapporto sessuale a casa dell'insegnante 54enne. Successivamente la storia si sarebbe un pò allentata anche se altri contatti, in base a quanto scritto dal gip Francesco Marino, “avvenivano in laboratorio o in bagno”. La pm Gabriella De Lucia ha proposto per l’indagata gli arresti domiciliari, ritenuti dal gip “sovrabbondanti, apparendo sufficiente una misura che impedisca all’indagata di avere ulteriori rapporti con la persona offesa e con altre studentesse”. Per il gip, il fatto che inizialmente la studentessa fosse consenziente non scagiona, o alleggerisce, la posizione della prof: “Il rapporto di affidamento tra precettore e allieva vale a neutralizzare l’efficacia del consenso della minore”. L’avvocato dell’insegnante ha presentato ricorso al Riesame. Il presunto primo e unico rapporto sessuale completo, che sarebbe avvenuto in casa della prof ad aprile 2023, la psicologa nel suo verbale ha scritto che questo episodio ha “turbato l’emotività” della ragazza, “intimorita dal fatto che la relazione potesse terminare, iniziava ad avere ansia da prestazione scolastica, non riuscendo più a rendere” nella materia della docente.
Nella ricostruzione della Pm Gabriella De Lucia e degli investigatori della Squadra mobile ci sarebbe un altro punto nodale, cioè la testimonianza di una delle migliori amiche della ragazza. Nelle poche informazioni messe a verbale il 27 marzo, la testimone ha raccontato: “Un giorno, mi ricordo, io stavo sulle scale. Le ho viste mentre si baciavano“.
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