30 Novembre 2023
Fonte foto: Helene Totaro Facebook
Fanno discutere le parole del papà di Nicola Turetta, il papà di Filippo. Intervenuto ai microfoni di Chi l'ha visto?, Turetta ha parlato dell'omicidio di Giulia Cecchettin. Riferendosi a suo figlio, il padre ha detto: "Non è uno che uccide a mano armata, gli è saltato l'embolo. Forse voleva sequestrarla per impedirle di laurearsi". Parole che ovviamente hanno fatto il giro del web e sono state prese d'assalto dagli utenti. Intanto, domani mattina si terrà l'autopsia sul corpo di Giulia.
Nella serata di ieri, mercoledì 29 novembre, il papà di Filippo Turetta, Nicola, è intervenuto ai microfoni di Chi l'ha visto per parlare dell'omicidio di Giulia Cecchettin. "Non è uno che uccide a mano armata, gli è saltato l'embolo. Forse voleva sequestrarla per impedirle di laurearsi", ha detto l'uomo dando la sua ipotesi sull'uccisione della giovane ragazza. "Io ho pensato che volesse sequestrarla, rapirla per non darle la soddisfazione di laurearsi e dopo lasciarla. Purtroppo le cose sono peggiorate, forse voleva farle paura poi la cosa è precipitata e a lui è saltato l'embolo. Ci sono degli aspetti di questa tragedia che vanno visti in una chiave un po' diversa, cioè non è uno che ha ucciso a mano armata, non so. So che Giulia andava fuori con lui tranquillamente, fino a quel sabato so che non le ha toccato neanche un capello. Quindi lei era tranquilla quando usciva, lei non aveva questi timori". Frasi che hanno fatto molto discutere sui social e che non troverebbero conferma, in quanto dai messaggi di Giulia raccolti dagli inquirenti è emerso il comportamento possessivo di Turetta e come lui cercasse di allontanarla dalle sue amiche.
Il padre di Filippo, Nicola Turetta, ha toccato anche la sfera psicologica del ragazzo. "L'unica spiegazione potrebbe, cioè non è una cosa razionale, una persona che ami, che porti a casa... un bene così non può sfociare in una tragedia del genere. Ha ucciso il suo angelo praticamente, quella che lui amava. E' un ragazzo che comunque a 21 anni è un bambino, io non lo so, sono fragili. Anche io avevo le mie crisi ma questi ragazzi mi sembra che appena gli togli qualcosa crollano oppure fanno questi atti così violenti. Qui entriamo nel ramo della psicologia e io non lo so, bisognerebbe capire come aiutarli a uscire quando hanno queste cose".
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