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Omicidio Saman: "C'erano tutti i parenti a tenerla ferma", la confessione dello zio Danish raccontata da un detenuto

Madre, papà, zio e cugini. Questi ultimi, oltretutto, l'avrebbero tenuta immobilizzata mentre lo zio Danish le avrebbe spezzato il collo

22 Settembre 2023

Nuovi sviluppi nell'indagine sulla tragica morte di Saman Abbas, la giovane ragazza di origine pakistana scomparsa nel 2021. L'inchiesta ha preso una svolta significativa grazie alle testimonianze di due detenuti nordafricani, che si trovavano nel carcere di Reggio Emilia con Danish Hasnain, lo zio della vittima, durante il periodo di reclusione di quest'ultimo.

Omicidio Saman: "C'erano tutti i parenti a tenerla ferma", la confessione dello zio Danish raccontata da un detenuto

I due testimoni, un cittadino marocchino e un tunisino, hanno fornito ulteriori dettagli sulla morte di Saman Abbas. Secondo le loro testimonianze, tutti e cinque i parenti imputati, compresi i due cugini, erano presenti quando Saman venne uccisa. I cugini l'avrebbero tenuta immobilizzata mentre lo zio Danish le avrebbe spezzato il collo.

Le due versioni non coincidono perfettamente, poiché solo uno dei due detenuti avrebbe ricevuto le confessioni dirette da Danish Hasnain. Il secondo detenuto avrebbe appreso le informazioni in un secondo momento, dal primo detenuto che gliene parlò. Secondo uno dei testimoni, lo zio avrebbe affermato che anche il padre di Saman, Shabbar Abbas, avrebbe partecipato trattenendo la figlia a pancia in giù, mentre fumava e la madre assisteva. Secondo l'altro testimone, che ha dichiarato di aver ottenuto informazioni dirette da Danish, la madre avrebbe contribuito a trattenere la giovane, mentre il padre avrebbe soltanto assistito.

Il testimone che ha parlato direttamente con Danish Hasnain ha rivelato che Saman, quando venne convocata nella stanza dalla famiglia, avrebbe probabilmente intuito cosa stava per accaderle. Disperata per cercare di sfuggire a un destino orribile, avrebbe proposto in extremis di recarsi in Pakistan per sposare il parente nel matrimonio combinato dalla famiglia. Tuttavia, questo estremo tentativo di salvare la sua vita si rivelò infruttuoso.

Il movente

Secondo le rivelazioni dei due detenuti, il movente dietro l'omicidio sembra essere economico e non d'onore, come raccontato precedentemente. Sembrerebbe infatti che il padre di Saman avesse un accordo finanziario con il parente in patria, del valore di 15.000 euro, per organizzare il matrimonio della ragazza con l'obiettivo di farlo venire in Italia, ottenere documenti e avviare una catena di matrimoni combinati per scopi finanziari e ottenere permessi di soggiorno.

Saman Abbas è rimasta sepolta in una fossa per quasi due anni prima che suo zio Danish indicasse il luogo in cui era nascosta, in un casolare diroccato vicino alla casa di famiglia a Novellara.

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