29 Agosto 2023
La vittima dello stupro di Palermo torna a sfogarsi sui social, e stavolta ci mette in mezzo il suicidio: "Sono stanca, mi state portando alle morte. Non ho più voglia di lottare, nè per me nè per gli altri, anche senza questi commenti non ce la faccio più. Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore". La 19enne è stata trasferita in comunità protetta, fuori dalla città di Palermo e dove le sarà anche offerta la possibilità di lavorare.
Scrive così la vittima dello stupro di Palermo sui suoi canali social, nei giorni passati nel mirino degli utenti per alcuni suoi contenuti come foto e video spinti. Come prevedibile, dopo che si è venuti a sapere del suo nome e cognome, il discorso si è spostato su un altro tavolo, molto più complesso. La 19enne stuprata lo scorso 7 luglio dal branco vicino al Foro Italico, in un cantiere abbandonato, ha ammesso di non potercela fare più a continuare, più che per la presenza dei commenti, per il peso addosso della vicenda.
I sette protagonisti dell'efferato stupro sono in carcere, compreso il minorenne che dopo il rilascio durato pochissimo e dopo aver assaggiato la comunità per un paio di giorni, è tornato in un istituto penitenziario: dai contenuti pubblicati i giorni seguenti ci si era infatti reso conto che Riccardo Parrinello, non si era mai pentito delle violenze di quella sera.
Qualche giorno fa la vittima dello stupro di Palermo aveva fatto la sua comparsa pubblica denunciando fermamente tutti i commenti letti in questi giorni, nei quali le davano della "poco di buono", riassumendo tutto in "te la sei cercata".
Questo il suo lungo post nel quale provava a replicare:
Evidenziate solo che siete animali più di quelli, vi scatta l'ormone appena vedete qualcuna che vi attrae, da costringere una ragazza a fare sesso?. Mettiamo anche caso avessi avuto diverse relazioni, questo giustifica persone con cui non volevo farlo ad abusarmi e a lasciarmi agonizzante? complimenti per la mentalità”.
"Sinceramente sono stanca di essere educata, quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto la minchia "con cose del tipo 'ah ma fa i video su TikTok con delle canzoni oscene', 'è normale che poi le succede questo' 'ma certo per come si veste'. Me ne dovrei fregare, ma non lo dico per me", "più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me, e fanno post come me, potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio?".
"Purtroppo per voi mi ci asciugo il culo con sti commenti inutili sennò avrei già chiuso TikTok quando la notizia è saltata fuori perché già sapevo che qualcuno avrebbe fatto lo scaltro a dire stronzate ma io rimango me stessa e manco se mi pagate cambio, perciò chiudetevi la boccuccia e continuate a guardarvi le altre tiktoker che si aprono le gambe nei video commentandoli col cuoricino e la bava piuttosto che giudicare una ragazza stuprata".
È previsto per domani martedì 29 agosto, la decisione del Riesame sulla scarcerazione di Christian Maronia, uno degli indagati. Sia lui, sia Elio Arnao, sia Samuele La Grassa, gli ultimi tre in ordine di tempo a finire dietro le sbarre, hanno presentato istanza di scarcerazione. La sorte di Arnao verrà discussa a giorni, mentre non si sa ancora sull'ultimo.
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