25 Agosto 2023
fonte @Carabinieri
Un’altra orribile storia di violenza sessuale di gruppo, dopo quella di Palermo, arriva da Caivano, in provincia di Napoli, dove due cuginette di appena 13 anni, sono state stuprate dal branco: si tratta di 6 persone in tutto, 5 delle quali coetanee della ragazzina e un 19enne, unico arrestato e condotto presso il carcere di Poggioreale.
Le violenze, da quanto si apprende, sarebbero iniziate nel mese di luglio, ma le indagini sono partite nel mese di agosto, dopo che il fratello maggiore di una delle due ragazzine ha scoperto tutto.
Le 13enni hanno taciuto quanto accaduto perché temevano ripercussioni da parte del branco, ma una volta sollecitate dai genitori a raccontare l’accaduto, hanno dato pieno sfogo a quell’orrore che si portavano dentro.
I fatti sono avvenuti in un pomeriggio di luglio in un capannone abbandonato a pochi passi dal Parco Verde di Caivano. Le due ragazzine sarebbero state attirate sul posto con l’inganno e, convinte di dover giocare con i loro coetanei, sono state invece abusate con la partecipazione di un maggiorenne che una delle due 13enni ha detto di conoscere.
A raccontare questa dinamica a Il Mattino è l’avvocato Angelo Pisani che assiste le due ragazzine insieme alle colleghe Antonella Esposito e Clara Niola.
La scoperta di quanto avvenuto l’ha fatta il fratello maggiore di una delle due vittime, aiutato da un amico che ha confermato la vicenda, subito dopo le due ragazzine hanno raccontato tutto, indicando che in quel capannone erano almeno in sei.
“Probabilmente non avrebbero mai rivelato niente – dice l’avvocato – temevano la reazione della banda, teppisti della zona. Per fortuna qualcuno ha rotto il patto di omertà che regna tra chi vive al parco Verde di Caivano e ha deciso di parlare. E speriamo che stavolta serva a qualcosa”.
A quanto pare, le violenze sarebbero state ripetute. Una delle due 13enni visitata all’ospedale Santobono di Napoli e poi al Cardarelli, avrebbe confermato le violenze ai sanitari, raccontando che un ragazzo di 19 anni a lei noto, l’avrebbe condotta nel capannone e sotto minaccia le avrebbe fatto abbassare slip e pantaloncini costringendola ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà.
La Procura dei minori intanto ieri ha confermato che le due 13enni resteranno in una casa famiglia, dove erano state collocate già dopo la denuncia. La procura nell’ordinanza scrive: “erano e sono esposte nell’ambiente famigliare a grave pregiudizio e pericolo per l’incolumità psico-fisica. Emerge dagli atti che sono state vittime di gravi abusi sessuali da parte di un gruppo di coetanei”.
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