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Torino, pugni e calci a un bimbo di 6 anni e costretto a mentire in ospedale dal patrigno: “Dì che sei caduto dalle scale”; Condannato a 10 anni

La terribile storia di maltrattamenti emerge grazie alle insistenze dell'ospedale e della psicologa, tra minacce, bugie e manipolazioni

03 Luglio 2023

Torino, pugni e calci a un bimbo di 6 anni e costretto a mentire in ospedale dal patrigno: “Dì che sei caduto dalle scale”; Condannato a 10 anni

Un bimbo di soli 6 anni, vittima di violenza e crudeltà inflitte dal suo patrigno, ha vissuto un vero e proprio incubo nella città di Torino. Solo grazie alle incrollabili insistenze dell'ospedale Infantile Regina Margherita e di una coraggiosa, è venuta alla luce la scioccante realtà delle violenze domestiche subite dal piccolo tra il 2021 e il 2022.

Le crudeltà perpetrate dal patrigno 26enne sono state descritte in un atroce racconto di 36 pagine redatte dal giudice. Il bimbo è stato martoriato, costretto a mentire e minacciato con tecniche manipolatorie per insabbiare le percosse. Una delle terribili aggressioni ha portato il bambino in condizioni critiche all'ospedale Regina Margherita, dove i medici sono stati costretti a intervenire d'urgenza asportando ben 30 centimetri di intestino.

Torino, pugni e calci a un bimbo di 6 anni e costretto a mentire in ospedale dal patrigno: “Dì che sei caduto dalle scale”; Condannato a 10 anni

La madre del piccolo, spaventata e terrorizzata dal suo compagno, ha inizialmente fornito versioni fasulle ai medici sull'accaduto, mentendo sulle cause delle lesioni riportate dal figlio. Solo grazie alle intercettazioni in ospedale, gli investigatori hanno scoperto il lato oscuro della storia. La madre invitava costantemente il bambino a sostenere di essere caduto accidentalmente, mentre il patrigno lo minacciava con il distacco dalla famiglia se avesse raccontato la verità. "Ti porto al mare" oppure "Ti porteranno via, non vedrai più la nonna" affermava. 

La psicologa dell'ambulatorio, specializzata in abusi e maltrattamenti di minori, è stata fondamentale nell'individuare i segni di disagio del bimbo. Dalla lettura di una fiaba infatti è emerso “un’importante deprivazione psicofisica, con indicatori di disagio e maltrattamento” che hanno avviato gli investigatori verso la pista delle violenze domestiche.

Il racconto shock del bambino

“Quando ero piccolo mi picchiava in camera da letto, a cena, quando facevo il cattivo, mi faceva male alla pancia, sempre con i pugni e con i calci” racconta il bambino. La sua grande sofferenza emergeva dalle azioni quotidiane: si scusava incessantemente, sopportava dolori senza lamentarsi, e pareva spaventato anche da semplici gesti affettuosi. La psicologa ha rivelato che il bambino aveva parlato di docce fredde inflitte come punizione, di essere lasciato sul balcone durante il freddo e altre torture psicofisiche.

Le maestre del bambino e persino la zia avevano notato segnali preoccupanti: lividi, comportamento insicuro e rinunciatario, vestiti inappropriati, e persino episodi di sonnolenza estrema. Il bimbo si era confidato con la zia, esprimendo il desiderio di diventare più forte per poter reagire alle aggressioni.

Il patrigno è stato condannato a 10 anni di carcere per tentato omicidio. 

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