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Rimini, veleno per topi nel cibo del marito, 46enne arrestata per tentato omicidio. Lei: "Non è vero, mangiavamo insieme"

L'uomo, a partire da luglio sorso, era stato ricoverato più volte con sintomi di avvelenamento. La moglie, ora ai domiciliari con braccialetto elettronico, nega ogni accusa

02 Luglio 2023

Rimini, veleno per topi nel cibo del marito, 46enne arrestata per tentato omicidio. Lei: "Non è vero, mangiavamo insieme"

Foto Casoli @facebook

Avrebbe tentato di uccidere il marito utilizzando topicida. Una donna di 46 anni originaria della Moldavia, è stata fermata dalla polizia di Rimini per tentato omicidio. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, sono partite dopo una segnalazione arrivata a gennaio scorso dai medici dell’ospedale "Infermi" di Rimini dove il marito, a partire da luglio sorso, era stato ricoverato più volte, con sintomi da avvelenamento da topicida.

L'uomo, un 54enne albanese, si era recato spesso in ospedale in seguito a dei malori, circostanze sempre uguali che nel tempo hanno destato sospetto nei sanitari che hanno voluto così vederci chiaro. L'uomo è stato quindi sottoposto a diversi accertamenti, tra cui specifici esami ematici, per rilevare la positività a determinate sostanze.

Gli esami disposti dalla Procura hanno confermato che all'uomo veniva somministrato del topicida

Dagli esami è emersa così la positività dell’uomo ai principi attivi del Bromadiolone e Coumatetralyl, contenuti nei topicidi. La Procura ha così deciso di indagare e una consulenza tecnica disposta dall'autorità giudiziaria, ha confermato il principio attivo della sostanza, portando così gli inquirenti a stabilire che il 54enne veniva avvelenato gradualmente con il veleno per topi iniettato nei pasti.

A quel punto, è stato lo stesso 54enne a dire ai medici che l'unica a poterlo avvelenare era la moglie che cucinava per lui. Le indagini si sono così concentrate sulla donna.

Al momento della perquisizione domiciliare, gli agenti nell’appartamento della coppia hanno trovato e sequestrato, in un cassetto dell’armadio della camera da letto, una siringa contenente una sostanza di colore rossastro.

Trovato topicida nell'armadio della donna

In seguito alla consulenza tecnica disposta dall’autorità giudiziaria è emerso che si trattava proprio di bromadiolone, a cui era stato aggiunto un colorante. Per la donna, di origini moldave che spesso fa rientro in patria, è stato quindi disposto il fermo con l'accusa di tentato omicidio, convalidato ieri. La 46enne ora si trova ai domiciliari in casa della madre con il braccialetto elettronico per evitare il pericolo di fuga nel suo paese.

Tuttavia, come ha riferito il suo legale Luca Greco, la donna ha respinto ogni accusa. Interrogata dal Gip, ha risposto a tutte le domande negando di avere mai avvelenato il marito e di non aver potuto farlo poiché le porzioni dei pasti venivano divise a tavola e i due pranzavano insieme.

La 46enne e il compagno si erano separati diverso tempo fa ed erano tornati insieme da circa un anno dopo una conciliazione in Comune. 

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