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Alessandro Impagnatiello e il video in cui pulisce le tracce di sangue sulla rampa delle scale. Sfuma la pista del complice

Il video risale al pomeriggio del 30 giugno, quando le ricerche di Giulia Tramontano erano ancora in corso. Nel frattempo, Alessandro Impagnatiello ripuliva accuratamente la scena del crimine

09 Giugno 2023

Alessandro Impagnatiello e il video in cui pulisce la scena del crimine. Sfuma la pista del complice

Frame video

Alessandro Impagnatiello ha ripulito accuratamente la scena del crimine. Un ordine e una pulizia che gli inquirenti hanno definito “maniacale”.

C’è un video girato nel pomeriggio del 30 maggio, dai cronisti di Telelombardia, che riprende Impagnatiello intento a pulire con spugna gialla e secchio blu, la rampa di scale che conduce dall’appartamento in cui è avvenuto l’omicidio, al box auto sottostante.

Con ogni probabilità il 30enne stava ripulendo le tracce di sangue lasciate al passaggio del corpo di Giulia Tramontano, trascinata nei box. Questo già il 30 maggio, quando le ricerche della ragazza erano ancora in corso da parte dei carabinieri di Rho.

Il video del 30 giugno: mentre si cercava Giulia, Impagnatiello ripuliva la scena del crimine

Il filmato, mandato in onda ieri sera in versione integrale, durante l’approfondimento di Telelombardia, mostra Alessandro Impagnatiello uscire quasi di nascosto per ripulire la rampa di scale.

Il video che non è ancora agli atti della Procura, né è stato visionato dagli inquirenti, potrebbe però far sfumare la pista del complice, in quanto si vede il solo Impagnatiello intento a rimettere ordine sul luogo del delitto.

Intanto, l’autopsia eseguita oggi sul corpo di Giulia Tramontano, fornirà risposte precise sull’orario del decesso e sul tempo di permanenza del corpo all’esterno, nonché l’ora della morte del piccolo Thiago.

Le risposte dall’autopsia

Il numero di coltellate inferte invece, oltre a quella letale, serviranno alla Procura per contestare nuovamente l’aggravante della premeditazione esclusa dal Gip in fase di convalida. Insieme a queste, anche il ruolo del veleno topicida ritrovato nello zaino di Impagnatiello e con il quale – ipotizzano gli inquirenti – avrebbe potuto avvelenare progressivamente Giulia Tramontano per provocarne l’aborto e la morte.

Sarà poi la volta dei dispositivi elettronici, computer e tablet che saranno sottoposti ad accertamenti irripetibili il prossimo 15 giugno. Si cerca ancora lo smartphone di Giulia che non è stato ritrovato e che potrebbe contenere altri elementi utili all’inchiesta che, però, si avvia al termine.

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