29 Aprile 2023
Fonte: Twitter @Gandalf1948
Un'incubo che è sembrato interminabile. Per 3 ore una donna di passaggio alla Stazione Centrale di Milano è stata picchiata e violentata. Il suo aggressore è stato riconosciuto e arrestato grazie alle telecamere di videosorveglianza della piazza e dell'ascensore in cui ha perpetrato una parte dei suoi atti.
Chi conosce Milano sa che la Stazione Centrale e la piazza antistante, intitolata ad Amedeo di Savoia-Aosta, non sono luoghi rassicuranti la notte, quando i passanti, i pendolari e i turisti sono scomparsi. Proprio questa è l'ambientazione dell'episodio di cronaca avvenuto tra le 2.30 e le 5.30 di giovedì 27 aprile.
Una donna di origini marocchine si ritrova nella stazione con il buio pesto, giunta da poco dalla Norvegia. La mattina dopo sarebbe dovuto ripartire per Parigi. Non ha dove dormire, quindi decide di aspettare. La notte, però, l'edificio chiude, quindi decide di attendere nella piazza.
Le si avvicina un uomo, un 26 enne poi identificato come Fadil. M. Chiacchierano, scoprono di avere le stesse origini. Lui però poi la aggredisce, la picchia e la trascina in un luogo appartato. Fra le botte, la stupra ripetutamente finché non perde i sensi. Con il passare delle ore la stazione riapre e lui decide che la tortura per la 36enne non è ancora finita.
La spinge fino ad un vano ascensori, vicino alla biglietteria. Dentro la cabina la colpisce talmente forte da farla svenire e continua a violentarla. Alla 5:30, forse per paura che qualcuno si accorga che l'ascensore non è usufruibile da molto tempo, la lascia lì, agonizzante. A trovare la ragazza sono due passanti, un operaio e una guardia giurata, che la soccorrono e lanciano l'allarme. Viene scortata immediatamente al pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli per le prime cure e medicazioni, poi viene trasferita alla clinica Mangiagalli dove è presente il Svs, il Servizio che aiuta le vittime di violenza.
Le scene orrende sono state riprese dalle telecamere di videosorveglianza. La Polfer riesce a catturare l'uomo poche ore dopo. Era in un'aiuola davanti alla Stazione, verso via Vittor Pisani. Gli agenti lo riconoscono perché aveva addosso gli vestiti dell'aggressione: una maglietta blu con disegni bianchi di fiori e palme blue jeans strappati e un cappellino. Non ha in tasca niente.
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