'Ndrangheta, Pasquale Bonavota arrestato a Genova. Era il secondo nella lista dei ricercati più pericolosi in Italia

È terminata oggi la latitanza di Pasquale Bonavota, associato di ‘ndrangheta e promotore del clan Bonavota di Vibo Valentia. L’uomo, considerato dal Ministero dell’Interno il secondo ricercato più pericoloso del Paese, è stato preso oggi in consegna dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Genova in collaborazione con il Ros di Roma e i Comandi Provinciali di Genova e Vibo Valentia. Ricercato dal 2018, era da pochi giorni arrivato nel capoluogo ligure, dove aveva preso un appartamento in affitto.

Arrestato Pasquale Bonavota, il secondo latitante più pericoloso in Italia

Arrestato a Genova il latitante Pasquale Bonavota. A comunicarlo è il colonnello del Reparto Operativo dei Carabinieri di Genova Michele Lastella, che ha parlato di una lunga inchiesta “in sinergia con il Ros di Roma e i comandi provinciali di Genova e Vibo Valentia. A seguito di questa collaborazione prolungata lo abbiamo individuato questa mattina mentre stava camminando per le strade del centro, lo abbiamo seguito e bloccato all'interno della cattedrale di San Lorenzo. Si è dichiarato estraneo a tutto quello che gli viene addebitato".

L’uomo dal 2018 era secondo nell’elenco dei ricercati di massima pericolosità stilato dal Ministero dell’Interno. È considerato tra i capi della cosca Bonavota, appartenente alla gerarchia della ‘ndrangheta di Sant’Onofrio. L’uomo era l’ultimo latitante scampato alla fiumana di arresti che nel dicembre del 2019 aveva condotto in carcere 334 persone ritenute affiliate alla ‘ndrangheta dell’area vibonese.

https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/445053/chi-sono-latitanti-piu-pericolosi-in-italia-piu-ricercati-nel-mondo.html

Bonavota, classe 1974, aveva iniziato la latitanza nel 2018, un giorno prima della condanna all’ergastolo emessa dal Gup distrettuale di Catanzaro. Da allora era sparito dai radar. Non la moglie, di mestiere insegnante e residente nel quartiere genovese di Sampierdarena. La donna, intercettata, non sembrava più avere contatti con il marito. Eppure, secondo gli inquirenti, era venuta a conoscenza del suo arrivo nel capoluogo ligure appena pochi giorni prima dell’arresto. A Genova Bonavota aveva preso un appartamento in affitto nella zona di San Teodoro. Al suo interno i Carabinieri hanno trovato decine di documenti falsi, diversi cellulari e oltre 20 mila euro in contanti.