26 Aprile 2023
La Mattel inserisce sul mercato anche le Barbie con la sindrome di Down. Nella scia del politically correct la società decide di scendere nel campo delle persone diversamente abili introducendo la nuova linea di bambole.
Probabilmente la scelta dei vertici non premierà in modo significativo il fatturato ma d'altra parte si tratta di una strategia reputazionale più che commerciale in un mercato che sta tendendo sempre di più verso decisioni laterali rispetto a quelle puramente di vendita.
"In quanto brand di bambole con il maggior numero di rappresentazioni di diversità sul mercato, Barbie svolge un ruolo importante nelle prime esperienze di ogni bambino e bambina e per questo ci impegniamo a fare la nostra parte per contrastare lo stigma sociale attraverso il gioco", ha affermato Lisa McKnight, executive vice president e global head di Barbie & Dolls di Mattel.
Novità importanti dunque nel mercato dei giocattoli che per la prima volta vede una bambola che rappresenta ragazze affette da sindrome di Down.
Il viso ed il fisico della bambola avranno un nuovo 'sculpting', ad esempio una struttura del corpo più corta e busto più lungo. Il nuovo viso presenta una forma più rotonda con orecchie più piccole e un ponte nasale piatto, mentre gli occhi sono leggermente inclinati e a mandorla. I palmi delle mani della bambola presentano anche una singola linea, una caratteristica spesso associata alle persone con sindrome di Down 4.
Soddisfatta Kandi Pickard, presidente e ceo della National Down Syndrome Society (Ndss) che ha dichiarato: "È stato un onore lavorare con il brand Barbie sulla bambola Barbie con sindrome di Down. Questo significa molto per tutte le persone con sindrome di Down, che per la prima volta potranno giocare con una bambola Barbie che assomigli a loro".
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