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Berlusconi, quarta notte in ospedale in terapia intensiva. Zangrillo: "Sta migliorando"

Il responsabile della terapia intensiva del San Raffaele dove è ricoverato il Cavaliere: "Sono sereno"

09 Aprile 2023

Berlusconi, quarta notte in ospedale in terapia intensiva. Zangrillo: "Sta migliorando"

Silvio Berlusconi, fonte Imagoeconomica

Il leader e fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi ha passato la sua quarta notte in ospedale in terapia intensiva. Il Cav è ricoverato mercoledì all’ospedale San Raffaele per un'infezione polmonare, in un quadro di leucemia mielomonocitica cronica. Il suo medico personale, il professor Alberto Zangrillo, responsabile di anestesia e terapia intensiva, ha lasciato l’ospedale in serata dopo aver informato sulle condizioni dell’ex premier, che "anche davanti a una patologia grave, in una situazione veramente difficile, sta rispondendo bene alle terapie".

Berlusconi, quarta notte in ospedale in terapia intensiva

Il professor Zangrillo ha continuato dicendo che non si sente "né ottimista né pessimista". "L’obiettivo - precisa - è risolvere il quadro patologico. Non voglio assolutamente addentrarmi in nessuna previsione, perché non sarebbe serio". Rimane "evidente che sono sereno, primariamente perché stiamo facendo del nostro meglio. E sono sereno perché ho davanti un paziente che è anche un grande amico per me", ha detto ancora.

E ancora: "Non posso negare che c'è anche un grande coinvolgimento personale, ma è una persona che ci ha abituato a rispondere sempre al meglio e quindi anche davanti a una patologia grave, in una situazione veramente difficile, lui sta rispondendo bene alle terapie".

Ma come sta Silvio Berlusconi? "Io mi devo rifare al comunicato che abbiamo fatto due giorni fa io e il professor Ciceri. E' evidente che stiamo parlando di un paziente che ha un'età che tutti conoscete, con una patologia e con una complicanza che sono state definite in un modo preciso. Da questo ne conseguono delle terapie mirate, delle terapie che seguono le linee guida, delle terapie che devono essere condivise sempre in medicina, quando si applicano le regole della medicina ufficiale, quindi terapie tese al raggiungimento di un obiettivo. Il nostro obiettivo è quello di poter raggiungere la risoluzione del quadro clinico patologico".

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