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Mentana (Open): "Stop al fact-checking, è censura travestita. Torno a fare il giornalista" - Il Pesce d'Aprile di Mazzucco

Massimo Mazzucco sfodera un Pesce d'Aprile da Oscar contro Enrico Mentana che risponde: "Mi limito a sorridere. Non devo nemmeno ricorrere a David Puente". Il web: "Scherzo credibile"

01 Aprile 2023

Mentana (Open): "Stop al fact-checking, è censura travestita. Torno a fare il giornalista" - IL PESCE D'APRILE DI MAZZUCCO

fonte: Facebook, Massimo Mazzucco

Massimo Mazzucco tira un colpo mancino ad Enrico Mentana e in molti ci sono cascati. Come Pesce d'Aprile scrive un post su Facebook che dovrebbe essere la trascrizione di un testo, in realtà inesistente, del direttore di Open. Nella finzione il fondatore del TG5 ammette che il processo di fact-checking è solo la forma di censura che si utilizza nelle democrazie. Alla fine dell'articolo si legge la sua smentita. 

Mazzullo: "Mentana è tornato a fare il giornalista"

MENTANA È TORNATO A FARE IL GIORNALISTA
Finalmente Enrico Mentana si è vergognato del suo ruolo di squallido censore, ed ha ritirato Open dalla lista dei “fact-checkers” di Facebook. Era ora.
Sulla sua pagina Facebook Mentana scrive: "Da oggi Open torna a fare un semplice servizio di giornalismo. Dopo lunghe riflessioni, mi sono reso conto di aver abusato della mia celebrità come giornalista, e di essermi prestato ad un ruolo che non mi compete: quello del censore delle idee altrui.

È vero che Facebook ci pagava profumatamente per questo servizio, ma esiste anche un limite che un serio professionista non dovrebbe mai superare: ritengo che la libertà altrui di esprimere le proprie idee – qualunque esse siano - valga molto di più di una qualunque bustarella che ci aiuti a pagare l’affitto.

Sappiamo infatti tutti benissimo che il moderno ‘fact-checking’ altro non è che censura travestita. Nei paesi non democratici, infatti, praticare la censura è molto semplice: si prende il personaggio scomodo e lo si sbatte in galera. Oppure, se si tratta di una testata che dà fastidio, semplicemente la si chiude.

Da noi invece, nel cosiddetto occidente democratico, dobbiamo procedere con i piedi di piombo. Abbiamo prima dovuto inventare il concetto di ‘fake news’, dopodichè abbiamo creato questa curiosa legione di ‘controllori dei fatti’, dotati di poteri divini, che nel nome della ‘lotta alle fake news’ possono arbitrariamente cancellare qualunque cosa ritengano inopportuna. (Si troverà sempre una scusa per appiccicare l’etichetta di ‘falso’, oppure ‘infondato’, oppure ‘fuori contesto’ a qualunque notizia possa dare fastidio).

Ma ultimamente la mia posizione è cambiata: la patetica figuraccia che abbiamo fatto nel tentare di sbugiardare Seymour Hersh con argomentazioni ridicole, e il recente caso Bechis – beccato a mentire in modo clamoroso, nel caso della censura a Mazzucco – sono stati per me un campanello di allarme, e la valanga di lettere di protesta che abbiamo ricevuto mi ha convinto a riconsiderare il nostro ruolo.

Da oggi Open sarà una semplice testata giornalistica, come tutte le altre. La verità conosce comunque le sue strade per essere rivelata, così come la menzogna, da sola, è destinata ad affossare sè stessa. Non c’è bisogno di censori e di controllori nella società moderna, la popolazione è abbastanza matura per decidere da sola a cosa credere e a cosa no.

Buon lavoro a tutti. 

Firmato: Enrico Mentana – 1 aprile 2023”.

La smentita di Mentana

La risposta del direttore di Open non si è fatta attendere ed è comparsa già fra i commenti: "Caro Massimo, in nome della nostra antica conoscenza mi limito a sorridere per il tuo Pesce d'aprile, e senza senza neanche bisogno di ricorrere al comune amico David Puente e al suo fact checking sono in grado di comunicare ai tuoi lettori che si tratta di un apocrifo. Grazie del tempo che mi hai dedicato componendo questo divertissement, scombicchierato ma non molto più delle cose che scrivi solitamente...

Senza rancore,

Enrico"

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