13 Dicembre 2022
fonte: Virgilio notizie
Ali Agca, terrorista turco da tutti conosciuto per aver sparato a Papa Wojtyla, ha scritto una lettera al fratello di Emanuela Orlandi in merito alla sua sparizione, in cui sostiene che la ragazza sia stata rapita dal governo Vaticano, al fine di danneggiare l’Unione Sovietica. L'uscita della docu-serie prodotta da Netflix intitolata “The Vatican Girl”, ha riportato alla luce il caso della giovane, all'epoca 15enne, sparita da Roma il 22 giugno 1983.
Ali Agca oggi ha 64 anni e vive ad Istanbul. Recenti fonti attestano che avrebbe inviato una lunga lettera a Pietro Orlandi, contenete informazioni sulla scomparsa della sorella Emanuela. Lo stesso Orlandi nel 2010 ha avuto un incontro con Agca, tenuto segreto per lungo tempo. La lunga lettera ricevuta potrebbe essere, secondo Orlandi, in parte attendibile nei contenuti e degna di ulteriori verifiche.
Nella prima parte della lettera, Agca scrive che non è mai esistito nessun mandante per l'attentato al Santo Padre: "Nessuno mi ha chiesto di uccidere il Papa e nessuno mi ha pagato per farlo. In Piazza San Pietro ero solo e ho sparato due colpi". Dopo, inizia a parlare del caso Orlandi. L'uomo sostiene che il rapimento della cittadina vaticana sia collegato a quello di Mirella Gregori.
"Papa Wojtyla credeva profondamente nel Terzo Segreto di Fatima e credeva anche nella missione che Dio gli assegnava, ovvero la conversione della Russia. Wojtyla in persona voleva che io accusassi i Servizi segreti bulgari e quindi il Kgb sovietico. Il premio per la mia collaborazione, che loro mi offrirono e che io pretendevo, era la liberazione in due anni. Io potevo essere liberato tuttavia solo a condizione che il presidente Sandro Pertini mi concedesse la grazia ed esattamente per questa ragione Emanuela e Mirella vennero rapite". Pertini però, non gli concesse la grazia. "I rapimenti di Emanuela e di Gregori furono decisi dal Governo vaticano ed eseguiti da uomini del Servizio segreto vaticano vicinissimi al Papa. La trattativa pubblica era ovviamente una sceneggiata ben orchestrata da pochi alti prelati operanti all’interno dei servizi vaticani".
"Emanuela Orlandi era un fatto tutto vaticano ed é stata presa in consegna da alcune suore fin dall’inizio, ha compreso l’importanza del suo ruolo e lo ha accettato serenamente. So di lei soprattutto grazie a un Padre spagnolo che mi ha visitato in Italia e anche qui a Istanbul. Un uomo, un religioso, animato da una fede autentica, che conosce i misteri del mondo e che non mente".
Una tesi, quella di Ali Agca, chiaramente da verificare e sulla quale i dubbi sono numerosi, ma che potrebbe aprire a nuove piste. Pietro Orlandi, che ha incontrato in passato Ali Agca, dice che alcune parti di questa ricostruzione potrebbero avere un senso e una loro logica: "Il fatto che il rapimento di Emanuela vada collocato nell’ambito di un momento molto complesso della Guerra Fredda". Non vanno escluse però le altre piste riportate anche nella serie Vatican Girl, come quella dei giochi erotici. Un possibile legame tra le varie piste: "Mi devo attenere alle evidenze concrete che possono emergere, non escludendo alcun filone d’indagine".
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