05 Settembre 2022
Gragnano, Napoli (fonte Twitter: @ptvtelenostra)
Dopo due giorni è arrivata la svolta: gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati sei persone per i messaggi nelle chat e quattro di questi sono minorenni. La morte di Alessandro sarebbe stata fomentata dal bullismo e da una violenza verbale che, nell'animo di un ragazzino di 13 anni come Alessandro, sembra aver attecchito immediatamente. A trattenerlo alla vita non è valso nemmeno l'amore per la fidanzatina a cui ha scritto prima di gettarsi dal quarto piano. Quell'addio Alessandro lo ha scritto alla sua fidanzata dopo aver ricevuto un ultimo messaggio da parte dei bulli: "Ucciditi". Forse le stesse persone che avrebbe dovuto rivedere a scuola fra qualche giorno.
Gli avvisi di garanzia saranno notificati nelle prossime ore in modo da consentire a chi viene iscritto nel registro di nominare i propri periti di fiducia che possano prendere parte all'autopsia.
Attualmente le indagini sono ancora in corso e sono state coordinate da due procure, quella di Torre Annunziata e quella minorile, guidate rispettivamente da Nunzio Fragliasso e Maria de Luzemberger.
Il sindaco nello D'Auria, amico della famiglia della vittima, un avvocatessa e un rappresentante di abbigliamento, ha parlato di dolore troppo grande e morte innaturale. La cittadina di Gragnano sarà al lutto cittadino durante i funerali del piccolo Alessandro. Prima di gettarsi nel vuoto non aveva fatto nemmeno parole ai genitori che adesso non riescono a darsi pace.
Al Forum Ambrosetti di Cernobbio il ministro Lamorgese ha dichiarato che la "polizia postale ha visionato oltre 500.000 siti web sospetti e di aver arrestato 236 persone su 8000 denunciati". Il tema del cyberbullismo è dunque attenzionato dalla polizia postale che sta cercando di comprendere perché queste persone hanno preso di mira proprio lui, Alessandro, 13 anni, dall'animo sensibile.
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