Monte dei Paschi, processo d'appello: assolti tutti gli imputati

Nel processo d'appello sul caso Monte dei Paschi di Siena sono stati assolti tutti gli imputati. La Corte di Appello di Milano ha rovesciato il verdetto di primo grado, in cui erano stati condannati alcuni dirigenti dell'istituto toscano, come l'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni e l'ex responsabile dell'area finanziaria Gian Luca Baldassari. Sotto la lente della magistratura erano finite alcune operazioni compiute da Mps tra il 2008 e il 2012 per cercare di recuperare le perdite successiva all'operazione, a posteriori rivelatasi fallimentare, di acquisizione di Banca Antonveneta. Le assoluzioni, a seconda dei casi, sono arrivate perché "il fatto non sussiste" e perché "non costituisce reato". Soddisfatti gli avvocati di Vigni, secondo i quali "finalmente giustizia è fatta". 

Monte dei Paschi, processo d'appello: assolti tutti gli imputati

L'assoluzione riguarda sia le persone che le banche straniere coinvolte, ai quali veniva contestato aggiotaggio su operazioni finanziarie su alcuni prodotti derivati come "Alexandria" e "Santorini" per coprire i passivi conseguenti all'acquisizione della banca veneta. In primo grado le condanne erano state molto pesanti: il Tribunale aveva condannato a 7 anni e 6 mesi Giuseppe Mussari, a 7 anni e 3 mesi Antonio Vigni, a 5 anni e 3 mesi l'ex direttore finanziario Daniele Pirondini, a 4 anni e 8 mesi Gianluca Baldassarri e a 2 anni e 6 mesi l'ex responsabile Alm nell'area Tesoreria Marco Di Santo.

Assolti anche alcuni manager dell'istituto tedesco Deutsche Bank, che beneficia anche insieme alla giapponese Nomura dell'annullamento delle confische subite in primo grado. L'istituto tedesco era stato espropriato di 66 milioni, quello nipponico di 88. La Corte d'Appello ha condannato anche una ventina di parti civili al pagamento delle spese processuali. 

Monte dei Paschi, processo d'appello: la soddisfazione dei legali

L'ex direttore generale Antonio Vigni era assistito dai legali Francesco Centonze e Carla Iavarone. Proprio Centonze ha commentato all'uscita dall'Aula: "Finalmente giustizia è fatta". Alla lettura del dispositivo della sentenza, tutti i legali degli imputati si sono abbracciati per la gioia e alcuni si sono anche commossi. "I giudici sono stati coraggiosi", ha commentato Francesco Isolabella, che ha aggiunto "Il lavoro paga sempre, questa è la prova che la giustizia funziona".

"Abbiamo una grande soddisfazione per il riconoscimento della mancanza di profili di responsabilità", ha aggiunto l’avvocato Davide Sangiorgio. Oltre alle assoluzioni per merito, la Corte ha riconosciuto anche l'intervenuta prescrizione per i falsi in bilancio e per falso in prospetto.