Mezza Italia in zona gialla, da lunedì 3 gennaio quattro regioni cambiano colore

Da lunedì 3 gennaio altre quattro regioni entreranno in zona gialla, ma non sarà l'unico cambiamento in arrivo questa settimana: si attende il Super Green pass per i lavoratori

A partire da domani, lunedì 3 gennaio, quasi mezza Italia si ritroverà in zona gialla. Il passaggio di colore avverrà infatti per Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia, che andranno ad aggiungersi a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento. Un cambiamento che denota l'aumentata pressione sanitaria sulle strutture ospedaliere, ma che a livello di mere regole non comporterà cambiamenti rilevanti per la vita dei cittadini. Con le nuove norme del governo infatti, la differenza tra zona bianca e zona gialla è ormai impercettibile. In entrambe le fasce reste obbligatoria la mascherina all'aperto, le attività rimangono aperte e non sono presenti limitazioni agli spostamenti delle persone.

Da lunedì 3 gennaio mezza Italia in zona gialla

Dato il costante aumento dei positivi in tutto il Paese, in alcune regioni il passaggio alla zona gialla viene visto come preludio al futuro passaggio in zona arancione. Ipotesi confermate anche dalle dichiarazioni del presidente del Veneto Luca Zaia, che ha pronosticato l'ulteriore cambio di colore per la sua regione già dal 10 gennaio: "L'incidenza regionale di positivi di oggi è pari a 610 casi su 100 mila abitanti, il tasso di occupazione nelle terapie intensive ha raggiunto il 18%, mentre l'area medica è salita al 19%. Se nei prossimi giorni continuerà a crescere di un punto percentuale al giorno entro il 10 gennaio saremo in zona arancione".

Sullo sfondo resta l'ascesa dei nuovi contagi dovuta alla quarta ondata, con l'ultimo bollettino nazionale che ha raggiunto la cifra di 141.262 casi e 111 morti. Numeri da capogiro che però confermano le previsioni degli esperti fatte negli ultimi giorni, e riportate in esclusiva anche sulle pagine de Il Giornale d'Italia. Secondo l'infettivologo Matteo Bassetti ad esempio, per i prossimi giorni sarà lecito aspettarsi un picco di 150-200mila contagi al giorno.

Super Green pass per i lavoratori, in CdM mercoledì

Il passaggio in zona gialla di quattro regioni non sarà però l'unica novità della settimana che verrà. Appare infatti probabile che mercoledì 5 gennaio approdi in Consiglio dei Ministri il decreto che prevede l'obbligo di Super Green pass per tutte le categorie di lavoratori. Non tutte le forze politiche della maggioranza - il riferimento è a Lega e M5S - sono però favorevoli a un inasprimento delle norme di questo tipo. È probabile dunque che si possa arrivare a un compromesso, con il Green pass rafforzato soltanto per alcune categorie come i dipendenti pubblici operanti nel front office, e poi via via anche per le altre categorie. In ogni caso un provvedimento di questo tipo, anche se venisse approvato, non entrerà in vigore prima di febbraio.

Giovedì 6 gennaio ripartirà invece il campionato di calcio di Serie A e con esso saranno implementate anche le nuove regole previste per gli stadi. Questi infatti non dovranno superare il 50% della capienza, norma valida anche per tutti gli impianti sportivi all'aperto come i palazzetti. Per gli impianti al chiuso invece il limite massimo della capienza è stata fissato al 35%-

Nuove regole per la ripartenza nelle scuole

Novità anche per il mondo della scuola, che in gran parte d'Italia ripartirà il 7 gennaio anche se alcune regioni hanno deciso di prolungare le vacanze di Natale. Negli istituti per l'infanzia sarà infatti obbligatoria per gli educatori la mascherina di tipo FFP2, mentre nelle scuole di diverso ordine e grado l'obbligo sarà solo in quelle classi dove sono presenti alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi.

Probabili modifiche anche al meccanismo di quarantena dei ragazzi. In questo caso l'ipotesi è di prevedere, in caso di presenza di due alunni positivi in classe, un'autosorveglianza di cinque giorni per i vaccinati e un isolamento di dieci giorni in Dad più test al termine di questo per i non vaccinati. Quarantena di dieci giorni per tutti con tampone invece nelle scuole dell'infanzia, anche in caso di singolo alunno positivo. Si tratta di misure proposte dalle regioni, ma che hanno trovato diversi punti di condivisione con il governo.