Saman Abbas, disposto l'esame del Dna per l'osso umano rinvenuto nel Po
Potrebbe essere della 17enne Saman Abbas l'osso umano rinvenuto dai Carabinieri nel fiume Po lo scorso 3 novembre: il pm ha disposto l'esame del Dna
Potrebbe essere della 17enne di origini pakistane Saman Abbas l'osso umano rinvenuto dai Carabinieri al Lido Po di Boretto, in provincia di Reggio Emilia, lo scorso 3 novembre. La sostituto procuratore Laura Galli, Pm titolare dell’inchiesta, ha disposto l'esame del Dna per capire se il frammento di cranio possa realmente appartenere alla ragazza di Novellara, scomparsa tra l'aprile e il maggio del 2021. Secondo le ipotesi al momento sul tavolo, Saman Abbas potrebbe essere stata uccisa dai suoi stessi familiari a seguito del rifiuto di un matrimonio combinato.
Saman Abbas, esame del Dna per l'osso rinvenuto nel Po
Come spiegato dal colonnello Stefano Bove, comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia: "Il 3 novembre, da un passante, ci è stato segnalato un frammento di osso, probabilmente una calotta cranica, rinvenuto sul Lido Po di Boretto. Abbiamo repertato, e, per non escludere nulla, lo abbiamo inviato ai Ris di Parma per tutte le verifiche. Innanzitutto per stabilire se si tratta effettivamente di un osso umano e poi eventualmente effettuare comparazioni con il dna di Saman".
I carabinieri del Ris di Parma sono stati dunque incaricati di estrarre il profilo biologico dal frammento di cranio, in modo da confrontarlo poi con il Dna della ragazza prelevato da alcuni suoi indumenti. Secondo quanto emerso, le analisi scientifiche verranno effettuate con molta probabilità intorno a metà gennaio 2022. Non si tratta però del primo reperto analizzato, come spiega il colonnello Bove: "Nei mesi scorsi abbiamo catalogato interiora, poi rivelatesi di animali, scarpe da ginnastica, vestiti. Dal Po è la prima segnalazione che ci giunge". Sempre secondo il militare però: "Lo stato dell’osso rinvenuto lascia presagire che si tratti di qualcosa di molto più datato. Appare dunque "piuttosto remota" l'ipotesi che il frammento rinvenuto possa appartenere proprio al cranio della giovane Saman.
Al momento per la vicenda sono indagate cinque persone: Danish Hasnain, zio 33enne di Saman, il padre e la madre della giovane, il 29enne Ikram ljaz e il 34enne Nomanulhaq Nomanulhaq. Dei cinque, quest'ultimo e i genitori di Saman sono attualmente latitanti e ricercati internazionali, mentre lo zio e Ikram Ijaz sono stati arrestati in Francia, rispettivamente a Parigi e a Nimes. Le accuse per gli indagati sono di sequestro di persona, omicidio aggravato, premeditazione e futili motivi, a cui si aggiunge il reato di occultamento di cadavere per i cugini e lo zio.