Niente tamponi ai no vax in Veneto, la stretta di Zaia per carenza di personale

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha disposto lo stop ai tamponi per i no vax in tutta la regione: la decisione presa a fronte di una carenza di personale

Stop ai tamponi per i cosiddetti no vax in Veneto. La carenza di personale addetto ha infatti costretto la regione a sospendere la somministrazione dei tamponi per le persone che non si sono volute ancora vaccinare malgrado potessero farlo. A spiegarlo è stato il presidente Luca Zaia, che in un'intervista ha però precisato che il tampone continuerà a essere effettuato per tutti colori che rientrano nelle categorie a rischio o che mostrano sintomi di positività al coronavirus. Zaia ha inoltre definito "scandaloso" il fatto che vi sia ancora il 25/30% di adulti che devono ancora vaccinarsi.

Niente tamponi ai no vax in Veneto

Il motivo della decisione della regione risiederebbe dunque nella carenza di personale all'interno delle Ulss; operatori sanitari che attualmente sono impegnati nel garantire il Green pass temporaneo per le persone non vaccinate. Su questo aspetto Zaia ha risposto: "Per noi il servizio al cittadino è inviolabile e non ci sono differenze di scelte vaccinali, però il problema è che ci sono le priorità e in questa fase con un’alta circolazione del virus siamo arrivati quasi al collasso dei tamponi per uso diagnostico".

"Noi siamo tra quelli che fanno più tamponi in Italia" - ha poi aggiunto Zaia - "sui 140 mila al giorno. Però quando tu hai, come nella giornata di oggi, 3000 contagiati si debbano fare delle scelte. Per non parlare del fatto che i tamponi ci servono anche per le scuole: abbiamo quasi 500 contagiati tra gli studenti e dobbiamo monitorarli. Insomma, c’è una scala di priorità che va rispettata".

"La Lega sostiene le vaccinazioni"

Secondo Zaia il vero scandalo di questi ultimi giorni è "che ci sia ancora un 25 /30 per cento di adulti che devono vaccinarsi. Questo è il vero tema. Che qualcuno, come ho sentito, sostenga che vaccinare i bambini serva per andare a tamponare la quota degli adulti che si rifiutano, non lo tollero". Nella giornata del 1 dicembre è peraltro giunto l'atteso via libera dell'Aifa alla somministrazione del vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni.

E sulle dichiarazioni che accusano la Lega di strizzare l'occhio agli antivaccinisti, Zaia è categorico: "Intanto siamo un partito grande: abbiamo storie, estrazioni sociali e origini territoriali diverse, i dibattiti ci sono ovunque. Ci sono rappresentanti di “intellighenzie” di altri partiti che addirittura vanno in tv a dire che sono contro i vaccini senza se e senza ma. Noi nella Lega abbiamo fatto un ragionamento onesto: riconoscimento dell’efficacia dei vaccini e della campagna vaccinale, non c’è dubbio che la Lega sostenga le vaccinazioni e ci siamo chiariti anche sui Green Pass.