24 Luglio 2021
Fonte: Facebook Massimo Adriatici
L'assessore della Lega Massimo Adriatici deve restare ai domiciliari, in quanto ritenuto responsabile dell'uccisione di Youns El Boussettaui, marocchino di 39 anni, malato psichiatrico che martedì scorso lo aveva aggredito a Voghera. Il giudice per le indagini preliminari di Pavia, Maria Cristina Lapi, ha deciso di accogliere le richieste del pubblico ministero Roberto Valli, che chiedeva la conferma degli arresti domiciliari per il pericolo di inquinamento delle prove e per la possibilità di reiterazione del reato.
L'assessore era solito girare armato per Voghera "per pattugliare le strade", come hanno spiegato anche ieri i due difensori, avvocati Pipicelli e Gazzaniga: "Ai tempi in cui era poliziotto Adriatici aveva ricevuto un addestramento sull'uso delle armi", perciò sa che "il colpo in canna si porta perché l'arma in situazioni di pericolo possa essere utilizzata senza andare in panico".
Oltre a essersi dichiarato "affranto e distrutto" per l'accaduto, Adriatici ha detto al giudice di non ricordare il momento dello sparo: "Non ricordo esattamente come è partito il colpo". Ritiene ancora di essere stato "vittima di una violenza improvvisa". Intanto spunta un testimone, cittadino del Marocco come la vittima. "Quell'italiano ha preso la mira e ha sparato a Younus, ero a poca distanza, ho visto bene. Ha sparato a sangue freddo". L'uomo. come ha riportato La Repubblica, era già stato sentito dai carabinieri, la notte stessa del delitto, che lo avevano identificato e interrogato, ma senza un interprete, visto che parla solo arabo. La sua testimonianza è stata depositata agli atti.
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