31 Maggio 2021
Carcere di Rebibbia (fonte LaPresse)
Giovanni Brusca è libero: ha lasciato il carcere di Rebibbia dopo 25 anni. Il boss mafioso, fedelissimo di Totò Riina, è stato accusato della strage di Capaci del 1992 e di altri crimini. Era soprannominato “u verru” (il porco). Brusca è stato stato anche collaboratore di giustizia di varie procure del Paese.
Torna libero dopo 25 anni di carcere Giovanni Brusca, stragista e feroce assassino. Il boss mafioso, ha lasciato il carcere di Rebibbia nel pomeriggio. Fedelissimo di Totò Riina, accusato della strage di Capaci, è stato anche collaboratore di giustizia di varie procure del Paese. Brusca, come scrive l'Espresso, ha finito di scontare quasi tutta la sua pena e ora sarà sottoposto a quattro anni di libertà vigilata come disposto dalla Corte d'Appello di Milano, dopo la decisione del Tribunale di sorveglianza di Roma. E' accusato anche della brutale uccisione di Giuseppe Di Matteo, il figlio undicenne del pentito Santino: il piccolo è stato strangolato e sciolto nell'acido perché il papà collaborava con la giustizia.
Ai magistrati di Palermo, Firenze e Caltanissetta, Giovanni Brusca, figlio del capomafia Bernardo, esponente della Cupola e morto in carcere, ha parlato delle proprie responsabilità in ordine al suo ruolo nella progettazione ed esecuzione della strage di Capaci del 23 maggio 1992, ma anche in diversi delitti e omicidi efferati che non hanno risparmiato donne e bambini. "La mia non è una scelta facile - aveva detto parlando della sua decisione - pesa la storia della mia famiglia, il dover accusare altri". Aveva goduto di diversi permessi premio per buona condotta. Solo qualche giorno. Poi il ritorno in carcere, a disposizione delle procure che hanno indagato sulle stragi del '92 e del '93, parlando anche dei rapporti tra Cosa nostra e pezzi della politica e della burocrazia. Adesso la scarcerazione.
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