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Caso Regeni: a processo gli agenti segreti egiziani accusati della sua morte

Via libera al processo per la tortura e l'omicidio del giovane ricercatore: ora difficile fare arrivare i testimoni dall'Egitto

25 Maggio 2021

giulio regeni

Caso Regeni: andranno a processo i quattro agenti segreti egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso cinque anni fa in Egitto. A sancirlo al termine dell’udienza preliminare il gup Pierluigi Balestrieri accogliendo la richiesta della Procura di Roma. La prima udienza è stata fissata per il 14 ottobre.

Caso Regeni: a processo gli 007 egiziani

Presenti in aula i genitori di Giulio Paola Deffendi e Claudio Regeni accompagnati dal loro legale l’avvocato Alessandra Ballerini. I quattro agenti della National Security che andranno a processo sono il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, sono accusati di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di Sharif i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato.

Al rinvio a giudizio si è arrivati dopo che il gup ha respinto l’eccezione sollevata dalle difese sull’assenza degli imputati, evidenziando come "la copertura mediatica capillare e straordinaria ha fatto assurgere la notizia della pendenza del processo a fatto notorio".

Omicidio Regeni, a processo gli agenti segreti egiziani: il commento del legale dei genitori

"Paola e Claudio dicono spesso che su Giulio sono stati violati tutti i diritti umani, da oggi abbiamo la fondata speranza che almeno il diritto alla verità non verrà violato. Ci abbiamo messo 64 mesi. Ma è un buon traguardo e un buon punto di partenza" ha commentato l'avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, al termine dell'udienza preliminare a Roma.

Caso Regeni, si va a processo, Procura di Roma: "Nuova sfida reperire i testimoni"

Soddisfazione anche dalla Procura di Roma. Il pm Sergio Colaiocco nel chiedere il rinvio a giudizio degli agenti della National Security, secondo quanto si apprende, ha sottolineato come si apra ora "una nuova sfida" che il processo comporterà e cioè quella di ottenere che tutti i testimoni, soprattutto quelli egiziani, vengono a riferire di nuovo davanti alla Corte d’Assise quanto hanno già detto nel corso delle indagini.

 

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