Variante inglese del Covid, Iss: "Rafforzare misure". Ma è polemica

L'Istituto ritiene che si debba combattere per "portare rapidamente Rt sotto 1 e incidenza sotto 50/100mila".

A seguito del divampare della varante inglese del Covid 19, "bisogna rafforzare le misure in Italia per arginare la diffusione" del virus. Lo hanno suggerito gli esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss), nella relazione tecnica dello studio di prevalenza sulla diffusione della variante Uk in Italia. "Considerata la circolazione nelle diverse aree del Paese, si raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante Voc 202012/0, rafforzando/innalzando le misure in tutto il Paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto".

Variante inglese del Covid

La variante inglese "è stata identificata nell'88% delle Regioni/Province autonome partecipanti" allo studio di prevalenza dell'Iss sulla variante Uk. "Le stime di prevalenza regionale risultano molto diversificate", con valori compresi "tra 0% e 59%".

Questo significa che la variante è presente "con percentuali rispetto ai casi totali che vanno fino al 59% in alcune aree" del Paese. "Considerata la maggior trasmissibilità della variante" inglese di Sars-CoV-2, "e considerato l'andamento in altri Paesi interessati precocemente dalla diffusione della VOC 202012/0 è prevedibile che questa nelle prossime settimane diventi dominante nello scenario italiano ed europeo", ha ribadito l'Istituto superiore della sanità.

Nuovo lockdown totale in italia

Per questo motivo, sempre secondo l'Iss, "al fine di contenerne e attenuarne l'impatto sulla circolazione e sui servizi sanitari è essenziale, in analogia con le strategie adottate negli altri Paesi europei, bisogna rafforzare e innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese". Questo al fine di "contenere e ridurre la diffusione del virus Sars-CoV-2 mantenendo o riportando rapidamente i valori dell'indice Rt sotto a 1 e l'incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi (in Italia tale condizione si verifica con un valore di incidenza pari o inferiore a 50 nuovi casi per 100mila abitanti in 7 giorni)".

Infine: "Nel contesto italiano in cui la vaccinazione delle categorie di popolazione più fragile sta procedendo rapidamente, ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate". Da qui la richiesta dell'istituto di un nuovo lockdown totale in Italia. Tuttavia la comunità medica e scientifica, a questo proposito, si è divisa. Sono stati infatti molti gli esperti che riterrebbero meglio chiusure locali, in quanto altrimenti la popolazione "ne uscirebbe psicologicamente distrutta".